Trasfusioni sicure? Scontro sugli emoderivati: per l’Aifa vanno ritirati

Pubblicato il 24 Gennaio 2011 - 10:16 OLTRE 6 MESI FA

Le trasfusioni con gli emoderivati sono sicure oppure a rischio? Su questo l’Aifa chiede maggiori controlli e in caso di pericolo il ritiro dal mercato, mentre per l’Istituto Superiore di Sanità la paura contagio, ovvero la trasmissione di virus dovrebbe potere essere minima.

Guido Rasi, direttore dell’Agenzia italiana del farmaco, sostiene secondo Repubblica che non sarebbero stati esclusi possibili problemi di natura infettiva. Enrico Garaci, presidente dell’Istituto superiore di Sanità (ISS), riduce l’allarme e ha autorizzato il rilascio dei prodotti.

Il ministero della Salute ha chiesto parere al CSS (Consiglio superiore di Sanità, presieduto dallo stesso Garaci) per risolvere la diatriba. Secondo quanto spiega Alberto Custodero su Repubblica “Kedrion Spa (società farmaceutica tra i leader mondiali del settore plasma derivati, nata nel 2001, sede a Barga, Lucca, il 60% è del Gruppo Marcucci, nel restante 40% è presente il fondo di private equity “Investitori associati Sgr”), chiede l’autorizzazione europea alla commercializzazione di alcuni lotti di derivati del sangue”. Da questo momento cominciano i primi malumori e l’Aifa inizia ad esaminare la questione.

Sarebbe andata così:” I Centri regionali sangue raccolgono il sangue dai donatori che inviano alla Kedrion per la trasformazione in emoderivati, i quali vengono poi venduti alle stesse Regioni da cui proveniva il sangue. Ebbene, l’Aifa che aveva preteso nella AIC (Autorizzazione immissione in commercio) che sui lotti finali di sangue venissero fatte analisi precise e molto sensibili per escludere la presenza di tutta una serie di virus, scopre che Kedrion effettua solo la ricerca del Virus dell’Epatite C e trascura tutti gli altri tra cui HIV e HBV”.