Tv, switch-off all’MPEG4 dal 2020. Vecchi televisori da cambiare se non hai Tivùsat

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Agosto 2018 - 16:31| Aggiornato il 14 Agosto 2018 OLTRE 6 MESI FA
Tv, switch-off all'MPEG4 dal 2020. Vecchi televisori da cambiare

Tv, switch-off all’MPEG4 dal 2020. Vecchi televisori da cambiare

ROMA – Inizia nel 2020 il passaggio di tutte le trasmissioni digitali nazionali all’MPEG4. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] E gli italiani si dovranno adeguare: i televisori vecchi e i decoder sono destinati a non funzionare più.

Il ministero dello Sviluppo economico ha definito la roadmap per la liberazione della banda 700 Mhz fissando, come richiesto dalla decisione UE 2017/899, le scadenze intermedie e finali del processo che porterà all’adozione del 5G, tecnologia abilitante la quarta rivoluzione industriale.

Il formato MPEG4, tecnologicamente più avanzato, sarà lo standard da utilizzare per il segnale televisivo. Lo switch-off dell’MPEG2 inizierà il 1° gennaio 2020, per portare all’adozione del codec MPEG4 sempre su modalità di trasmissione DVB-T.

Non si passerà quindi subito a DVB-T2 HEVC. Tutti i televisori che oggi sono in grado di ricevere le trasmissioni HD sono già pronti al passaggio a MEPG4. Ma diversi milioni di tv, forse dieci milioni, non sono ancora compatibili e andranno adeguati al codec MPEG4 o non riceveranno più il segnale, almeno quello del digitale terrestre. Anche se con il decoder Tivùsat si potrà evitare tutto questo.

Il passaggio a MPEG4 sarà istantaneo in tutta Italia, cosa che potrebbe creare dei problemi. Il passaggio per riconfigurare le frequenze e liberare quelle in banda 700 sarà rapido.

I disagi non mancheranno anche per quanto riguarda gli impianti condominiali d’antenna, che richiederanno interventi di manutenzione per agganciare le nuove frequenze. Il passaggio da MPEG 2 a MPEG 4, sottolinea il Corriere della Sera, è sicuramente migliorativo in termini di efficienza, ma probabilmente non decisivo per recuperare interamente il taglio di frequenze nazionali disponibili alla fine del piano di riassetto, che passano in pratica da 18 a 10.