Uar, satellite rientrato sul pacifico. L'Italia tira il fiato

ROMA, 24 SET – Il satellite americano Uars è rientrato nell'atmosfera terrestre in una zona che si trova sull'oceano Pacifico, risparmiando cosi' l'Italia. Al termine di una notte durante la quale il satellite aveva improvvisamente cambiato rotta, alle prime ore del mattino e' precipitato sull'Oceano Pacifico, forse distruggendosi completamente nell'impatto con l'atmosfera terrestre.

La conferma dell'avvenuto rientro e' arrivata ufficialmente dalla Nasa e dal Centro Interforse per le Operazioni Spaziali della base californiana di Vandenberg, che ha individuato l'ora del rientro fra le 5,23 e 7.09 di questa mattina (ora italiana).

Intorno la mezzanotte il cambio di traiettoria del satellite, che aveva rallentato la sua discesa, modificando le ipotesi sulla zona di atterraggio. Veniva cosi' subito pero' escluso il pericolo che potesse cadere sull'Italia e sull'Europa, ma facendo rientrare nella zona a rischio per la caduta di detriti il Canada, l'Africa, e vaste zone degli oceani Atlantico e Indiano. Ipotesi poi superata nei fatti.

Dal canto suo, la Protezione civile prevedeva il rientro del satellite alle 6:40, con una finestra d'incertezza che andava fino alle 8:30. Nell'ultimo aggiornamento del Comitato operativo, il Comitato tecnico scientifico aveva quindi definitivamente escluso la possibilità che uno o più frammenti di Uars potessero cadere sul territorio italiano.

Questa mattina infine la conferma da parte della Nasa dell'avvenuto rientro sul Pacifico. Qualcuno pero' ha approfittato del grande allarme per organizzare una finta caduta di oggetti spaziali nel Cremonese e nel reggiano.

Alcuni burloni hanno infatti disseminato per le strade di Acquanegra, in provincia di Cremona, finti frammenti del satellite della Nasa, e qualcuno, spaventato, ha chiamato i vigili del fuoco che hanno inviato sul posto un'unità dotata della strumentazione idonea a rilevare l'eventuale presenza di sostanze chimiche o radioattive, ma i controlli hanno dato esito negativo. I frammenti in realta' erano pezzi di ceramica di colore arancione, parti dei dischi che si usano nel tiro al piattello.

Stesso scherzo anche nella frazione Fogliano di Reggio Emilia, dove qualcuno ha pensato bene di incendiare finti rottami. Nel bergamasco, infine, il crollo di un tetto ha fatto credere a qualcuno che il satellite americano gli era caduto sulla testa, ma si trattava solo del cedimento di una parte dell'edificio.

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