TORINO – Anche l’Italia ha una storia parallela di rapporto con gli Ufo, non è solo roba da americani. Tutto iniziò 147 anni fa, come racconta La Stampa:
Era la sera del 1º novembre 1864. La contessa Henrietta Gertrude Walker in Bandelli alzò gli occhi nel cielo di Montespertoli, cittadina vicina a Firenze, e vide un globo bianco più grande della Luna, sotto il quale apparve una piccola palla color arancio. Dopo un minuto tutto scomparve. È questo, secondo gli studiosi, il primo avvistamento di un Ufo nell’Italia unita.
Pochi anni più tardi, il 27 novembre 1871, gli “alieni” incrociarono un passaggio importante nella storia dell’Italia unitaria: l’inaugurazione del Parlamento da parte di Vittorio Emanuele II:
“diversi gruppi di romani osservarono in cielo, in direzione Sud, una bella, riconoscibilissima, luminosa stella, grossa come uno scudo d’argento”, riportano fonti dell’epoca. Venne accolta come un buon auspicio, quasi un segno celeste in onore dell’evento, e la luce venne immediatamente battezzata Stella d’Italia. Al di là del clamore, in questo caso l’Ufo fu facilmente identificabile: era il pianeta Venere.
Mentre in epoche più recenti ci furono avvistamenti meno “naif” che fecero scattare indagini di apparati dello Stato: “Il 20 agosto 1963 – racconta a La Stampa il ricercatore Paolo Toselli – un oggetto volante discoidale di colore grigio metallico a forma di piatti sovrapposti venne avvistato a pochi metri dalla tenuta presidenziale di Castel Porziano. I servizi segreti e di sicurezza italiani indagarono a lungo”.
Tutti pezzi di storia ai quali rende omaggio il convegno “150 anni di Ufo in Italia”, che si tiene a Torino, sede sede del Centro italiano studi ufologici, attivo da decenni, uno dei più completi archivi di X-Files in Europa.
Ufologi italiani che contano fra i loro maggiori esperti Enzo Braschi, che il pubblico di Drive in si ricorda come “il paninaro”. Braschi – intervistato da Marco Bresolin de La Stampa – è convinto che presto incontreremo gli extraterrestri e che quella degli alieni sulla terra non sarà una apparizione ma un ritorno: “Questo lo hanno predetto sia i Maya sia gli Hopi, altra popolazione di nativi americani. La data, indicativa, del 21 dicembre 2012 vedrà il ritorno sulla Terra dei Kachinas, i messaggeri del popolo delle nuvole. Quelli che noi chiamiamo alieni. Secondo i Maya questa data coinciderà con la fine del quinto sole, secondo gli Hopi con la fine del quarto mondo”.
Ma non sarà la fine del mondo, sarà solo la “fine di un ciclo”. Tranquilli, spiega Braschi, gli alieni non vogliono distruggerci, non sono cattivi come li hanno dipinti i malevoli americani: “Il governo Usa continua a negarne l’esistenza e Hollywood li rappresenta come cattivi. Certo, non posso escludere che tra di loro ci siano delle forze negative, ma arriveranno per darci una mano, per rinsaldare un rapporto di amicizia, non per distruggerci. Se volessero, l’avrebbero già fatto, no?”.