Un occhio “italiano” scopre i colori dell’asteroide Vesta

ROMA – E’ italiano il principale strumento a bordo della sonda Nasa Dawn che sta permettendo agli astronomi di comprendere struttura e composizione di Vesta, il secondo piu’ grande asteroide del sistema solare. Lo spettrometro Vir (Visual and InfraRed) e’ stato finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e realizzato dalla Selex Galileo.

”Le informazioni che stiamo ricevendo sulla mineralogia ci dice che Vesta e’ un piccolo mondo, con una complessa storia geologica ed evolutiva, che VIR contribuisce a svelare” ha spiegato Maria Cristina De Sanctis dell’Istituto Nazionale di Astro Fisica e che guida il team italiano di VIR. Ripresa da una distanza di soli 2.730 km. la superficie di Vesta appare agli occhi di VIR molto piu’ ruvida rispetto alla maggior parte degli asteroidi studiati finora; La sua superficie irregolare e un imponente rilievo situato al polo sud che risulta alto come la piu’ elevata montagna del Sistema Solare, il vulcano a scudo Olympus Mons di Marte.

Dai dati sulla luce visibile e infrarossa e’ emersa la presenza di materiali di alcuni minerali ferrosi prodotti dal rapido raffreddamento delle rocce superficiali e un passaggio piu’ lento per quelle di profondita’. La presenza di una roccia basaltica implica una storia evolutiva ”calda”, con rocce fuse durante la fase di formazione dell’asteroide. La composizione di Vesta era gia’ parzialmente nota agli scienziati in quanto esiste una consistente quantita’ di campioni di meteoriti, prodotti da collisioni con altri oggetti, caduti sulla Terra ma le nuove osservazioni hanno comunque confermato la possibilita’ che nel passato fosse abbastanza caldo da permettere una differenziazione con la costituzione di un nucleo metallico al suo interno, un mantello e una crosta basaltica superficiale.

”VIR sta fornendo un’enorme mole di dati di altissima qualita’ che iniziano a dare le conferme che aspettavamo sulla natura di Vesta”, ha commentato Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell’Asi. Dawn continuera’ ad orbitare intorno a Vesta fino a luglio 2012, poi riaccendera’ i sui motori ionici e si dirigera’ verso Cerere, il piu’ grande fra gli asteroidi e ormai definito come pianeta nano, dove arrivera’ a febbraio del 2015.

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