Un tentacolo sensibile ai movimenti aiuta il serpente a cacciare di notte

Dei ricercatori hanno scoperto che i tentacoli del serpente tentaculatum Erpeton si alimenta in una zona del cervello che elabora i segnali sensoriali e che è posta vicino al punto in cui si risponde con la forza ai segnali visivi – «Questo suggerisce che [i serpenti] uniscono le due informazioni» spiega il biologo Ken Catania

Dei baffi misteriosi presenti in un serpente acquatico possono aiutare a “vedere” in acque torbide, rilevando anche le correnti sottili generate dalla sua preda. A queste conclusioni sono giunti Ken Catania e i colleghi del Vanderbilt University di Nashville, che hanno utilizzato un capello per deviare il labbro superiore del serpente tentaculatum Erpeton potendo così registrare l’attività del nervo del tentacolo.

Questi tentacoli dimostrano di essere estremamente sensibili anche ai più piccoli movimenti. Poi, con la mappatura completa dei nervi, i ricercatori hanno scoperto che quelli dei tentacoli si alimentano in una zona del cervello che elabora i segnali sensoriali e che è posta vicino al punto in cui si risponde con la forza ai segnali visivi. «Questo suggerisce che [i serpenti] uniscono le due  informazioni» spiega Catania.

Per verificare la capacità di caccia dei serpenti, il team di ricercatori li ha messi in una vasca con un fondo chiaro. Qui, i serpenti colpiscono il pesce con precisione, il che suggerisce che la cattura della preda avviene grazie alla sola visione.

Altri tentaculatum Erpeton invece, sono stati inseriti con i pesci in una vasca completamente buia insieme ad una telecamera a infrarossi. Qui i serpenti cacciano meno spesso ma riescono comunque a colpire i pesci che «nuotano alcuni centimetri dalla testa» aggiunge Catania.

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