Una “catastrofe planetaria” osservata in diretta da telescopi Hubble e Spitzer

Pubblicato il 28 Giugno 2012 - 14:02 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 28 GIU – L'atmosfera di un pianeta 'strappata via' dall'eruzione della sua stella: l'evento è stato ripreso in diretta dagli 'occhi' di due osservatori spaziali, i telescopi Hubble e Spitzer. L'ondata di radiazioni che ha portato via parte dell'atmosfera all'esopianeta HD 189733b, distante 63 anni luce dalla Terra, è stata osservata da un gruppo di ricercatori internazionali guidato dai francesi del Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica e descritta sulle pagine di Astronomy and Astrophysics.

Una serie di osservazioni realizzate alla fine del 2011 dell'esopianeta HD 189733b e la sua stella, prima con Spitzer (nei raggi X) e poche ore dopo con Hubble (nel visibile), ha permesso, 'verosimilmente', di assistere in diretta agli effetti prodotti da un'eruzione solare, un fenomeno che avviene anche sul nostro Sole ma con effetti meno drammatici, sull'atmosfera del suo vicinissimo pianeta. Le osservazioni fatte da Hubble hanno verificato un'anomalia nell'atmosfera del pianeta, un gigante gassoso molto simile a Giove ma molto vicino alla sua stella (un trentesimo di quella Terra-Sole): un pennacchio di gas bruciare almeno 1000 tonnellate di materiale al secondo.

Secondo i ricercatori francesi, il fenomeno, mai visto prima, potrebbe essere strettamente associato a un potente 'flash' di radiazioni a raggi X osservate poche ore prima da Spitzer: "sembra molto probabile che l'evaporazione vista poche ore dopo con Hubble sia stata dovuta proprio all'impatto di questo bagliore", ha spiegato Peter Wheatley, uno dei responsabili dello studio.

L'esopianeta HD 189733b, dopo la sua prima individuazione nel 2005, continua cosi' a rimanere al centro dell'attenzione degli astronomi: una serie di studi tra 2007 e 2008, tra cui alcuni lavori dell'italiana Giovanna Tinetti, avevano individuato nell'atmosfera di questo cosiddetto Giove caldo tracce di acqua, metano e anidride carbonica. Una serie di composti, rilevati per la prima volta in un pianeta extrasolare, che hanno spinto alcuni ricercatori a ipotizzare, nonostante la temperatura superficiale di 700 gradi, la presenza di forme di vita.