Lombardo: “L’Unità d’Italia? Ok all’invito di Napolitano, ma per il Sud fu una iattura”

Raffaele Lombardo

PALERMO – ”Aderiamo all’invito di Giorgio Napolitano che riconosciamo garante dell’unita’ e della stabilita’ istituzionale, della democrazia nel nostro Paese, in un momento in cui tutte le istituzioni sono aggredite”. Lo scrive, sul proprio blog, il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo.

”Facciamo si’ – continua – che il 17 marzo si possa serenamente discutere e ragionare su cio’ che non ha funzionato e su come l’unita’ si debba finalmente costruire. La mia posizione e’ nota: credo che l’unita’ sia stata una iattura per il Sud che e’ stato spogliato, depauperato e saccheggiato. Per carita’, non e’ che prima si stesse meglio. Resta il fatto pero’ che, rispetto al Nord che stava peggio di noi, il divario oggi e’ cresciuto e si sono invertite le condizioni”.

”L’industrializzazione del Nord – sottolinea – e’ stata fatta con i soldi del Banco di Napoli e del Banco di Sicilia, mentre noi siamo diventati un mercato di consumo e di braccia utile alla industrializzazione del Nord. L’Italia e’ profondamente disunita: ci sono due Italie per reddito, infrastrutture, qualita’ dei servizi, Pil, e questa situazione non e’ casuale ne’ puo’ essere addebitata alle classi dirigenti del Sud”. ”E’ ovviamente dovuta alle politiche dei governi che hanno risentito solo degli interessi e dei poteri forti che si sono collocati nel nord del paese – conclude -. Tutto cio’ e’ iniziato con l’unita’ d’Italia. Nessuno la mette in discussione, ma vorremmo che cominciasse a funzionare sul serio, invertendo questi valori e questi parametri”.

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