Ventenni, maschi e meno fertili dei papà: spermatozoi in calo del 25%

ROMA – Ventenni, maschi, vivono nelle metropoli ed hanno un calo di spermatozoi del 25%. Il potenziale di fertilità maschile si è ridotto e, su 1.000 ragazzi dai 18 ai 20 anni di età, 334 (33,4%) sono già ”ipofertili”, così si definisce la bassa fertilità, e 117 (11,7%) lo sono gravemente. A fotografare e rilevare questo problema sono tre nuove ricerche italiane presentate questa mattina al ministero della Salute.

Ad emergere sono in particolare i danni sulla fertilità maschile di chi vive in città, visto che il potenziale di fertilità dei giovani delle metropoli (170 milioni di spermatozoi) è più basso del 30% rispetto a quello dei loro coetanei residenti in provincia (240 milioni). La riduzione della produzione di spermatozoi nei giovani 20enni emerge anche dal confronto con la produzione di spermatozoi di uomini adulti (40 anni), che hanno un numero di spermatozoi superiore di oltre il 20%.

Fra le cause di tale vulnerabilità, gli studi indicano l’esposizione ambientale a pesticidi, inquinanti e altre sostanze chimiche che agiscono come ‘distruttori endocrini’, che alterano le regolazioni ormonali che modulano lo sviluppo dell’apparato riproduttivo nelle prime fasi dell’embriogenesi. In particolare l’esposizione cronica ai gas di scarico e ad altre sostanze volatili, provoca una riduzione del numero e della qualità degli spermatozoi. Ad influire sono anche obesità, sedentarietà, alcol, fumo e droghe, oltre a infezioni e patologie dell’apparato riproduttivo maschile.

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