Vittorio Emanuele assolto: “Che accanimento contro di me”

Vittorio Emanuele

“Il fatto non sussiste”: Vittorio Emanuele di Savoia chiude il capitolo giudiziario che lo ha visto coinvolto per la vicenda dei videopoker: secondo l’accusa avrebbe messo su, insieme ad altre persone, un’associazione attiva nel mercato dei nullaosta rilasciati dai Monopoli di Stato.

“La sentenza è la dimostrazione che la Giustizia in Italia esiste” racconta a Maria Corbi che lo ha intervistato per La Stampa. Ricorda l’arresto e il carcere: “Sono stati momenti terribili perché non capivo la ragione di tanto accanimento”.

E ora, è tentato dalla politica? “Non è mia intenzione impegnarmi direttamente. Seguo l’esempio di mio padre Umberto II che ha sempre sostenuto che casa Savoia deve mantenere la sua imparzialità per poter operare nell’interesse degli italiani”.

Sarà presente alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia? “Sì, anche casa Savoia sta organizzando una serie di celebrazioni ufficiali”. Un’ultima battuta per il figlio, Emanuele Filiberto, ormai showman collaudato: “Sono fiero di lui e del suo charme”.

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