ROMA – Zanzare che uccidono altre zanzare. Zanzare geneticamente modificate sono state immesse nell’ecosistema del Guatemala per debellare la febbre dengue, che ogni anno causa milioni di morti. Il dna modificato di questi insetti causa la morte della loro prole quando si accoppiano con una zanzara “normale”. Questa soluzione per prevenire la salute umana ha però dei lati oscuri. Una volta immessi in un ecosistema esemplari con dna modificato, è impossibile individuarli e estrometterli dall’ambiente. “Giocare” con la manipolazione del dna di un insetto o di una pianta però innesca dei meccanismi dagli effetti non prevedibili. Possiamo dunque essere sicuri che i benefici che ne trarremo saranno maggiori dei pericoli che potremmo correre?
Modificare geneticamente un insetto affinché salvi le colture agricole può sembrare molto più ecologico che impiegare velenosi insetticidi, analogamente la Oxitec, società inglese che ha sviluppato l’ingegneria genetica per la modificazione del dna delle zanzare, ritiene che inserire nel corredo genetico di questi insetti un gene che li uccida prima di arrivare all’età adulta sia più efficace che sterilizzarli. Ma l’immissione degli insetti nell’ecosistema del Guatemala è stata fatta prima di accurati ed ulteriori studi sull’impatto che questa contaminazione ambientale potrà avere.
Lawrence O. Gostin, docente di leggi internazionali sulla salute della Georgetown University, ha detto: “Anche se non vi saranno danni, ciò minerà la credibilità a la legittimità degli effetti della ricerca stessa”. La Oxitec però non è d’accordo: l’approccio della società al problema è solo un altro metodo di sterilizzazione degli insetti nocivi, che invece delle radiazioni impiega l’ingegneria genetica. Il vantaggio di una semplice sterilizzazione secondo Luke Alphey, capo ricercatore della Oxitec, è che un insetto sterile difficilmente vincerà la competizione per giungere alla riproduzione, mentre un insetto “ogm” si accoppierà e trasmetterà il corredo genetico “difettoso”.