Da uno squalo corazzato vissuto 439 milioni di anni fa si sono evoluti gli esseri umani?

Da uno squalo corazzato vissuto 439 milioni di anni fa si sono evoluti gli esseri umani, sostengono ricercatori  cinesi.

Secondo gli scienziati cinesi, sarebbe uno squalo corazzato vissuto 439 milioni di anni fa il più antico antenato mascellare dell’uomo.

Il pesce, chiamato Fanjingshania renovata, raggiungeva i 2 metri e mezzo. Era ricoperto di placche ossee e irto di spine sulle pinne.

È stato ricostruito a partire da migliaia di minuscoli frammenti scheletrici portati alla luce in un cimitero di animali preistorici nella Cina meridionale.

Uno degli autori dello studio, il professor Zhu Min, dell’Accademia cinese delle scienze di Pechino, ha dichiarato: “Si tratta del più antico pesce mascellare di cui si conosca l’anatomia. I nuovi dati ci hanno permesso di collocare Fanjingshania nell’albero genealogico dei primi vertebrati. E di ottenere informazioni indispensabili sulle tappe evolutive che hanno portato all’origine di importanti adattamenti dei vertebrati, come le mascelle, i sistemi sensoriali e le appendici appaiate”.

Visse prima della scissione tra i primi squali e i primi pesci ossei, Fanjingshania significa “bocca-mascella”. Appartiene alla famiglia dei moderni gnatostomi, è considerato all’origine della catena evolutiva che comprende decine di migliaia di vertebrati viventi, dai pesci agli uccelli, ai rettili e ai mammiferi e che alla fine ha incluso gli esseri umani.

Fanjingshania apparteneva a un gruppo noto come condritti, pesci come squali e razze con uno scheletro fatto di cartilagine. Le sue ossa mostrano segni di ampi cambiamenti tipicamente associati allo sviluppo dello scheletro nei pesci ossei e negli esseri umani.

 

Gestione cookie