Elon Musk: “In sei mesi il primo chip Neuralink impiantato nel cervello umano”

Il primo chip Neuralink impiantato nel cervello umano entro sei mesi: è l’ultima visionaria frontiera fissata da Elon Musk che afferma di aver già presentato tutti i documenti alla Fda (l’authority americana del farmaco e la ricerca medica) per avviare la sperimentazione. Con la sua start-up Neuralink lanciata nel 2016, Musk punta a collegare il cervello con un computer esterno direttamente attraverso il pensiero, per dare la possibilità alle persone con disabilità la capacità di muoversi e comunicare. 

Finora la compagnia ha condotto test sugli animali: l’ultimo presentato più di un anno fa di una scimmia che, grazie all’impianto cerebrale, era in grado di giocare a un videogame in modo del tutto autonomo. 

“Vogliamo essere molto attenti e soprattutto certi che funzionerà”, ha detto Elon Musk nel corso di un evento organizzato per aggiornare il pubblico sul progetto. “Intanto abbiamo sottoposto alla Fda tutta la nostra documentazione. Probabilmente – ha auspicato – in circa sei mesi potremo sperimentare Neuralink su un essere umano”.

Elon Musk e i tempi incerti di Neuralink

Non è detto però che Neuralink riesca a rispettare i tempi entusiastici da Musk. Nel luglio 2019, il capo di Tesla aveva stimato che i suoi primi test sulle persone già dal 2020. Secondo i suoi programmi la sperimentazione sull’uomo sarebbe dovuta partire entro la fine del 2022, al punto da valutare anche un investimento sulla concorrente Synchron che ha ottenuto il via libera da Fda già nel 2021 e a luglio scorso ha effettivamente impiantato il primo dispositivo su un paziente. 

La mission è senza dubbio ambiziosa: consentire a persone affette da paralisi di riacquistare le loro capacità motorie, ma anche superare malattie cerebrali degenerative come il Parkinson e l’Alzheimer. Senza tralasciare i rischi dell’intelligenza artificiale.

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