Fusione nucleare ora si può, raffreddate le scorie da 150 milioni a poche centinaia di gradi Celsius

La fusione nucleare è un modo ecologico di produrre energia. Ma fino a oggi i tentativi di sfruttarla sono falliti. Ciò perché la collisione e la fusione degli atomi dell’isotopo dell’idrogeno per produrre elio, in modo analogo a quello in cui il Sole crea energia, produce un’enorme quantità di calore residuo. Difficile da contenere e disperdere.
 
Secondo quanto riportato dal Daily Mail, riferisce Giampaolo Scacchi, gli scienziati del  Culham Centre for Fusion Energy, nell’Oxfordshire, avrebbero trovato un modo per raffreddare le scorie. Da 150 milioni di gradi Celsius a poche centinaia di gradi. Si tratta di temperature analoghe a quelle del motore di un’auto.

Ciò riduce drasticamente l’usura del reattore in cui avviene la fusione. E potrebbe indicare che presto i reattori a fusione nucleare potrebbero essere attuabili.

A differenza delle centrali nucleari convenzionali, che producono energia per fissione scindendo gli atomi di uranio, non produrrebbero tonnellate di scorie radiottive. Altamente tossiche che devono essere seppellite per migliaia di anni.  
 
Gli scienziati britannici hanno fatto un passo avanti. E acceso MAST Upgrade ((Mega Amp Spherical Tokamak) un reattore sperimentale a fusione nucleare da 55 milioni di sterline.
 
Al suo interno c’è tokamak, una macchina che ha la forma simile al torsolo di una mela, che conferisce maggiore stabilità al plasma così da produrre la fusione.
 
La sfida principale nell’utilizzo dei tokamak per produrre energia elettrica è stata l’estrazione del calore prodotto in eccesso.
 
L’obiettivo è quello di realizzare la costruzione di una centrale elettrica basata su questa tecnologia. E ora la fusione nucleare promessa da tempo, nel Regno Unito potrebbe essere commercialmente fattibile nel giro di 20 anni. 

La United Kingdom Atomic Energy Agency (UKAEA), infatti ha lanciato un progetto da 220 milioni di sterline per il finanziamento di un nuovo reattore MAST per la produzione di energia elettrica da terminare entro il 2040.

Andrew Kirk, scienziato a capo del progetto ha dichiarato:”Sono risultati fantastici, il team dell’UKAEA ha lavorato a questo progetto per quasi dieci anni”.

Lynn Gladden, presidente esecutivo dell’Engineering Physical Science Research Council, che ha finanziato il progetto da 55 milioni di sterline, ha affrmato:”Questi primi risultati del progetto MAST Upgrade dimostrano che la fusione come fonte di energia ha il potenziale per cambiare radicalmente l’approvvigionamento energetico mondiale”.

 
 
 
 
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