L’impronta digitale scoperta su una statuetta in cera di 17 centimetri, potrebbe essere quella di Michelangelo Buonarroti. Il che, secondo il team di esperti del Victoria & Albert Museum di Londra, dimostrerebbe che “Il giovane schiavo”, opera più grande in marmo, sarebbe stata scolpita dal genio rinascimentale.
Michelangelo, la scoperta durante le riprese di una serie della BBC
La statuetta in cera è considerata il bozzetto iniziale de “Il giovane schiavo”, opera poi rimasta incompiuta. L’impronta si trova su una natica del giovane schiavo. Nella primavera 2020, la statuetta è stata spostata in una cella frigorifera del museo per proteggerla dalle alte temperature. Con il ritorno dell’autunno è tornata al suo posto ed è stato in quel momento che il team si è reso conto della presenza di un’impronta digitale.
La scoperta è stata fatta durante le riprese della serie della BBC “Secrets of the Museum”. Peta Motture, uno dei curatori del museo, ha dichiarato a The Radio Times che la scoperta è stata “entusiasmante”.
Michelangelo, la scultura non fu mai terminata
“Quando si ha a che fare con materiali malleabili come la cera e l’argilla, spesso si trovano le impronte digitali dell’artista”. Sembra che la statuetta in cera de “Il giovane schiavo”, sia stata realizzata per poi produrre una scultura in marmo per la tomba di papa Giulio II, morto nel 1513.
La scultura in marmo del Giovane schiavo, non fu mai terminata e ora si trova a Firenze nella Galleria dell’Accademia. Se il bozzetto in cera fosse stato realmente realizzato da Michelangelo sarebbe qualcosa di raro poiché l’artista è noto per aver distrutto molti dei suoi schizzi e modelli.