ROMA – Neanderthal, Denisoviani e Homo sapiens erano strettamente collegati da un punto di vista genetico e in grado di generare facilmente una prole fertile e sana.
La ricerca dell’University of Oxford rivela che erano geneticamente simili agli odierni orsi bruni e orsi polari. La significativa sovrapposizione ha fornito la compatibilità genetica e ha permesso alle razze umane di avere dei figli chimera – persona con più di un DNA – fertili e sani.
Nel mondo biologico, molti animali sono in grado di infrangere la barriera e l’incrocio delle specie e produrre una progenie sana, ma è raro che la prole sia fertile.
Normalmente, gli ibridi come la ligre – incrocio tra un leone maschio e una tigre femmina – e il mulo hanno difficoltà a riprodursi, a causa dell’incompatibilità genetica spesso dovuta a un diverso corredo cromosomico. Secondo lo studio gli uomini preistorici e i loro cugini non avevano questo problema.
Hanno analizzato i genomi di specie animale e umane strettamente correlate e hanno usato la modellizzazione computerizzata per determinare quanto fossero simili o diversi tra loro.
Ciò ha fornito a ciascuna coppia un valore per la “distanza genetica” che intercorreva tra le specie e che poteva essere utilizzata per confrontarle su una base paritetica.
Nell’analisi sono state incluse le specie esistenti note per essere strettamente collegate e in grado di produrre prole vitale, come coyote e lupo, orso bruno e orso polare. I valori della distanza genetica sono stati espressi con una differenza percentuale.
I ricercatori hanno scoperto che Neanderthal e gli umani moderni avevano una differenza dell’1,6%. Al contrario, gli orsi polari e bruni erano diversi del 2,4%.
Anche i Denisoviani e gli esseri umani moderni differivano del 2,4% mentre Neanderthal e Denisoviani erano leggermente più distanti, con una differenza genetica del 2,6%. I ricercatori ritengono che le tre le specie potessero avere comunque una prole vitale.
Le tre specie si sono incrociate nella preistoria e il DNA dei Neanderthal e degli Denisoviani si trova ancora attualmente nei genomi umani. È stata inoltre scoperta la distanza genetica correlata alla fertilità della prole ibrida.
La misura comparativa indica che i Neanderthal e Denisoviani erano in grado di generare con facilità figli fertili. Oltre a ribadire che siamo simili alle specie preistoriche, lo studio può essere utilizzato per prevedere le possibilità che due specie di mammiferi possano generare della prole ibrida vivente. (Fonte: Daily Mail).