Pedofilia: stuprò le figlie, esce dal carcere e s’impicca

Pubblicato il 7 Ottobre 2010 - 19:01 OLTRE 6 MESI FA

E’ uscito dal carcere e si è impiccato. A togliersi la vita è stato un uomo di 60 anni, condannato per pedofilia, dopo aver abusato per anni delle sue due figlie. L’uomo era appena  dal carcere bolognese della Dozza dove aveva trascorso sei anni. Una volta giunto nella sua terra d’origine nel centro Italia, dove doveva trascorrere tre anni agli arresti domiciliari, ha preferito farla finita mantenendo quello che aveva minacciato anni prima litigando con la moglie.

Anche la donna era stata condannata a sei anni per essere stata, secondo l’accusa, a conoscenza del comportamento del coniuge preferendo proteggerlo piuttosto che denunciarlo. I fatti emersero circa sette anni fa. La vicenda di abusi venne scoperta dopo che una delle due figlie, allora diventate da poco maggiorenni, confidò a un’amica le violenze che il padre aveva fatto subire a lei e alla sorella nel corso degli anni: l’amica riferi’ la confidenza a una insegnante che mise in moto l’inchiesta.

Ma quella non era la prima richiesta di aiuto: le due ragazze nel settembre 2000 trovarono infatti la forza di raccontare tutto alla mamma. Le dissero pure di non dirlo al padre ma non servì: la donna ne parlò subito con il marito con il quale discusse e litigò per giorni, ma senza mai informare le autorità.

Allora, esaurita la speranza, le due giovani dissero alla donna di non preoccuparsi, perché andava tutto bene. E dopo un mese, tutto continuò come prima. Secondo le indagini, l’uomo inizio’ a molestarle fin da quando avevano 7-8 anni; poi, qualche anno dopo, iniziarono gli stupri. Da giovanissimo l’uomo era stato condannato per aver ucciso il padre.