“Punizioni” per professori che sbagliano? Ora decidono i presidi, non più gli organi collegiali

Pubblicato il 25 Ottobre 2010 - 20:51 OLTRE 6 MESI FA

Sui provvedimenti disciplinari da adottare nei confronti degli insegnanti che ”sgarrano” decidono i presidi e non più gli organi collegiali. Lo prevede l’ultima bozza della circolare che fornisce le indicazioni per l’applicazione al personale scolastico delle nuove norme in materia disciplinare introdotte dal decreto legislativo in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico (la cosiddetta legge Brunetta).

Nella circolare predisposta da viale Trastevere si prevede innanzitutto la abrogazione della competenza degli organi collegiali per i procedimenti disciplinari nei confronti dei docenti: a decidere sarà il dirigente dell’istituzione scolastica presso cui l’insegnante presta servizio. Le sanzioni vanno dall’avvertimento scritto alla sospensione dall’insegnamento fino a un massimo di 10 giorni con la perdita del trattamento economico ordinario. In caso si rendessero necessarie sanzioni piu’ severe la questione passerebbe nelle mani dell’Ufficio scolastico regionale competente.

Nella circolare – ancora in corso di definizione – si precisa tuttavia che il dirigente scolastico ”deve in ogni caso assicurare che l’esercizio del potere disciplinare sia effettivamente rivolto alla repressione di condotte antidoverose dell’insegnante e non a sindacare, neppure indirettamente, l’autonomia della funzione docente”.

La convivenza tra la legge Brunetta (già in vigore) e il vecchio contratto di lavoro, fanno notare i sindacati, produce incongruenze che vanno superate.