ROMA – Se piove chiedetelo agli uccelli: secondo una ricerca dell’Afar, Advanced Facility for Avian Research, i volatili sono in grado di prevedere il meteo. La conoscenza popolare dei nostri nonni trova oggi la sua dimostrazione scientifica: è noto infatti che quando le rondini volano basso l’indomani pioverà. Così come Virgilio mise in versi tutta la metereologia classica.
Vive carte del tempo, gli antichi contadini leggevano come sarebbe stato il loro domani guardando a polli e anatidi, ma anche a passeri, fringuelli, cornacchie e altri volatili della campagna.
Secondo i ricercatori della Western University, gli uccelli riescono ad elaborare delle precise previsioni meteorologiche attraverso la lettura delle cadute e delle risalite della pressione barometrica. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Animal Beahviour.
Per dimostrare la loro tesi gli studiosi si sono serviti del primo tunnel ipobarico da vento climatico nel mondo col quale sono riusciti a studiare l’esatta fisiologia e aerodinamica del volo in condizioni di alta quota.
Scott MacDougall-Shackleton, direttore scientifico dell’Afar, ha spiegato: “Siamo riusciti a dimostrare chiaramente che gli uccelli, sia durante lo svernamento sia durante la migrazione, posseggono un barometro interno che li aiuta a prendere decisioni su qualsiasi attività, dal volo all’alimentazione”.