2 febbraio, giornata della Candelora: il significato, le origini, il detto. “Per la santa Candelora…”

Oggi, martedì 2 febbraio, è il giorno della Candelora. E’ questo il nome con cui è nota popolarmente in Italia la festa della Presentazione al Tempio di Gesù, celebrata dalla Chiesa cattolica proprio il 2 febbraio.

La festa viene osservata anche dalla Chiesa ortodossa e da diverse chiese protestanti.

Candelora il 2 febbraio: le origini e il significato

La celebrazione venne introdotto dal patriarca di Roma Gelasio nell’anno 474 d.C., in sostituzione della cerimonia pagana dei Lupercali, dalla quale ha preso qualche ispirazione. 

Durante la celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”. Fino alla riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II la festa è stata chiamata Purificazione della Beata Vergine Maria.

Candelora il 2 febbraio: il detto popolare

Ma la Candelora è nota soprattutto per un proverbio: “Per la santa Candelora se nevica o se plora dell’inverno siamo fora”. Si tratta di un antico detto popolare riferito proprio al rituale delle candele e della Presentazione al Tempio di Gesù.

Secondo una tradizione diffusa in molte culture proprio durante questa giornata si può prevedere la fine dell’inverno, come nel caso del Giorno della marmotta negli Stati Uniti e nel Canada.

Il Giorno della marmotta

Negli Stati Uniti il 2 febbraio si celebra il Giorno della marmotta, il Groundhog Day istituito nel 1886. E’ chiamato così proprio perché si affida al grosso roditore l’onere di decretare il cambio di stagione e il tempo che farà. 

Secondo la tradizione popolare, infatti, se quando la marmotta esce dalla tana non vede la sua ombra perché il cielo è nuvoloso, resta fuori e significa che l’inverno sta per finire.

Se, al contrario, la marmotta vede la propria ombra perché c’è il sole, si spaventa e scappa di nuovo nella tana,  la primavera non arriverà prima di altre sei settimane. 

 

 

 

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