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Suicidio di massa e bunker costosi: le “soluzioni” al 21 dicembre 2012

di Alessandro Avico |10 Gennaio 2012 17:28

Un paesaggio "Maya"

ROMA – “Ho letto che il 21 dicembre 2012 il mondo finirà. Che devo fare? Uccidermi?”. Non è la soluzione estrema di un fanatico della previsione Maya ma un pensiero comune che sta prendendo piede in molti paesi, quello del suicidio di massa. La previsione Maya è infatti presa molto sul serio, anche dalla Nasa, che sul proprio sito ha messo a disposizione una pagina ad hoc con consigli, aggiornamenti e un forum.

E proprio sul forum si leggono le domande più disparate. Non solo di persone che chiedono aiuto sul tipo di bunker anti asteroide da comprare, ma anche su come togliersi la vita. In particolar modo una signora scrive dalla Danimarca: “Sono madre di una bambina di 2 anni e ne ho un’altra in arrivo. Che devo fare, uccidere me e i miei due bambini per fare in modo di non trovarmi di fronte alla distruzione della Terra”. E non è l’unica a vedere nel suicidio l’unico modo per “non soffrire di fronte alla distruzione totale”. C’è anche chi pensa ai propri animali domestici e la soluzione estrema non cambia. Un suicidio di massa.

Un ragazzo americano di 13 anni scrive: “Sto pensando al suicidio. Ho paura. Non voglio più vivere, mi merito una spiegazione”. Un altro ragazzo spiega: “Sono così spaventato. Il mio unico amico è il mio cagnolino. Quando devo metterla a dormire in modo che non soffrirà quando la Terra verrà distrutta”.

Naturalemtne non c’è solo il suicidio come soluzione contro la sofferenza, c’è anche chi spera di farcela e chi sta spendendo migliaia di dollari per accaparrarsi gli ultimi posti disponibili per entrare nei maxi bunker. Robert Vicino è un uomo d’affari californiano che sta costruendo dei bunker di lusso in località segrete. Il suo sito web si chiede: “Che cosa succede se le profezie sono vere? Da quale lato della porta vuoi essere?”.  Dice inoltre che ha più di 5.000 americani hanno già prenotato ed ora la costruzione dei bunker passa in Europa.

Steve Cramer, un uomo che ha prenotato il suo posto, insiste: “Non siamo matti: questi sono tempi paurosi. La mia famiglia vuole sopravvivere. Devi essere preparato”. Jason Hodge, padre di quattro figli che possiede anche lui un bunker parla già ormai da sopravvissuto: “E’ un investimento sulla vita”.

 

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