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Avatar 2- The Way of the Water: trama sottile film grosso

Avete presente quando andate al supermercato, vi fermate al banco salumi ed è arrivato il quel Prosciutto di San Daniele buono che non c’è mai? Per una volta tanto, decidete che oggi non è giorno del solito prosciutto in offerta e, dato che siete poveri, chiedete al commesso quei due etti di qualità che costano un occhio. Avete negli occhi il cerimoniale della presa del cosciotto e della messa su tagliatrice che va su e giù, creando quelle belle fette succulente che andranno a comporre, una dopo l’altra i due fantasmagorici etti. Quando poi il commesso arriva alla pesa, immancabilmente sono 2 etti e 3o e lui vi dice
“Lascio?”
“Per carità, lasci pure, crepi l’avarizia!!!!”
Così dopo averlo impacchettato per bene, ve lo porge e, prima di lasciarvi andare, on uno sguardo lubrico vi dice:
“Si scioglie in bocca.” A quelle parole le vostre ghiandole salivari hanno un esplosione come se, davvero, stessero assaporando una di quelle magnifiche fette.
Ecco, vedere al cinema un film come Avatar 2 è la stessa esperienza.

Perché vederlo?

Dopo anni di prosciutti in offerta, ti capita quella volta in cui puoi concederti quello di qualità.
Lo sceneggiatore che è in me, dopo i primi 30 secondi di film si è disconnesso dal tronco encefalico, preso pure lui dall’esperienza immersiva di questa bellezza perché, sì, la trama è sottile e la potrebbe scrivere pure una AI con il semplice prompt: “fammi il plot del seguito di Avatar.” E va bene così! Ci fosse stata pure una trama complessa uno non ne usciva vivo dalla sala. Il film è GROSSO di per sé, vive di magniloquenza visiva e i tuoi centri nervosi sono già così sovraccarichi da non poter sostenere – senza andare in shock convulsivo – anche un processo cognitivo di elaborazione complesso.
Ho visto il film immerso in una platea di adolescenti ma anche adulti – un po’ buffi con indosso gli occhialini 3D e che, ritornati bambini, a ogni scena emozionante urlavano, spargendo popcorn per aria. Quando una scena arrivava al climax di tensione col botto partiva un WOW generale! Anche questa è stata parte della goduriosa esperienza cinematografica.
Dicevo che il film è GROSSO e lo dimostra il fatto che Cameron, da quel infingardo sarchiapone che è, riesce a mettere insieme le due aziende rivali che hanno praticamente il monopolio degli effetti speciali nel mondo: la ILM e la WETA Workshop. Già lo vedo a godere dei dispettucci che entrambi gli schieramenti si sono fatti durante la produzione per dimostrare all’altro di essere THE REALVERYBEST DEGLI EFFETTI SPECIALI.
Poi inizia il film e tutte queste elucubrazioni scompaiono e tu, spettatore, ti trasformi in bimbo col senso di meraviglia che, a ogni nuova immagine punta il dito ed esclama: MIO MIO MIO!!!
Su Avatar 2 – the way of the water leggo molte recensioni in cui si taccia i film di estrema semplificazione e appiattimento dei contenuti… non sono d’accordo, perché questo film è la summa di tutta una vita di lavoro e dedizione alla settimana arte.
In questo secondo capitolo, potrete trovare echi di , , … fino d arrivare a . Ma trovano spazio anche citazioni di film che fanno parte del cuore di Cameron (una su tutte Apocalypse Now). E anche lì, MIO MIO MIO!
Insomma… vedetevelo e VEDETELO IN IMAX!!!!
Esclamerete anche voi: !!!
QUI IL TRAILER
Gero Giglio

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