L’8 marzo nelle imprese: sono poche le donne manager, ma aumentano le aziende rosa

Roma – L’8 marzo 2018 potrebbe essere ricordato soprattutto per lo sciopero dei trasporti che rischia di lasciare a piedi molti italiani. Agitazioni a parte, però, la festa della donna è sempre l’occasione giusta per fare il punto sulle differenze di genere. A partire da quelle che caratterizzano il mondo del lavoro. Diversi gli studi presentati in questi giorni che hanno analizzato il ruolo delle donne nelle imprese italiane. La fotografia che ne viene fuori è un chiaroscuro fatto di luci ed ombre. È ancora molto bassa la percentuale di donne manager, ma in alcuni settori aumentano le aziende a trazione femminile.

L’8 MARZO DELLE DONNE MANAGER

Le posizioni manageriali occupate da donne rappresentano solo il 22% di quelle disponibili. Lo rivela una statistica riportata da SkyTg24 e basata su dati del 2017. L’anno appena passato ha fatto registrare un netto predominio dei profili maschili: in pratica, 8 dirigenti su 10 sono uomini. La regione con più donne manager è la Lombardia (175.941), seguita da Lazio (141.123) e Campania (132.314). Le tre regioni che fanno peggio sono Basilicata (15.956), Molise (9.853) e Valle d’Aosta (2.909).

La Puglia si colloca nella parte centrale di questa classifica, ma proprio dalla Puglia si intravede un’auspicabile inversione di tendenza. Il riferimento è ad un’iniziativa lanciata da Mondo Convenienza in occasione dell’8 marzo. L’azienda che domina il mercato italiano dell’arredamento per la casa ha pubblicato un video su Linkedin. Dov’è la notizia? Nel fatto che il video è dedicato alla direttrice e alla vice direttrice del megastore di Casamassima (Ba). Un punto vendita nuovo di zecca per il quale si è voluta una leadership tutta al femminile. Una scelta frutto di una precisa visione aziendale: credere e puntare sulla capacità delle donne di creare valore.

L’IMPRENDITORIA FEMMINILE CRESCE NEL COMMERCIO, TURISMO E AGRICOLTURA

Il dato poco incoraggiante sulle donne manager è in parte bilanciato dalla crescita del numero di imprese femminili. Le aziende guidate da donne hanno fatto registrare un +0,7% nel 2017: la buona notizia arriva da un’indagine di Confesercenti. Le attività “rosa” sono 1.331.367 e rappresentano un terzo di quelle esistenti nei settori del commercio e del turismo. La nota stonata sta nel loro ciclo di vita, mediamente inferiore di 1,6 anni rispetto ad aziende gestite da uomini.

Anche nel settore agricolo si registrano trend positivi: le imprese guidate da giovani donne sono aumentate del 6,6% nel 2017. Lo segnala la Coldiretti che evidenzia come le imprenditrici under 35 abbiano saputo creare oltre 15mila posti di lavoro. Oltretutto riuscendo a coniugare esigenze di mercato e rispetto per l’ambiente.

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