“Abortire è come ordinare l’Olocausto”: “180” paragona donne a Hitler

Pubblicato il 13 Ottobre 2011 - 16:55 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Abbiamo un Olocausto di bambini in America uccisi dalla decisione delle donne. Abortire è legale. Proprio come era legale epr i nazisti in Germania”. Aborto e Olocausto sono la stessa cosa. Questa è la tesi del documentario 180 di Ray Comfort. L’olocausto ordinato da Adolf Hitler ha sterminato milioni di ebrei, l’aborto di milioni di donne in America ha ucciso milioni di bambini. L’idea di Comfort è chiara ed argomentata in 33 minuti di interviste. L’obiettivo del documentario è di “smantellare le giustificazioni morali date per l’aborto”, come spiegato sul The Huffington Post.

Agli intervistati incontrati per Comfort ha chiesto loro cosa pensassero di Adolf Hitler e dell’Olocausto. Poi ha chiesto alle persone se avessero ucciso la madre di Hitler mentre era incinta, essendo a conoscenza del pericolo di vita per i milioni di ebrei sterminati. Molti degli intervistati, pur dichiarandosi favorevoli all’aborto, hanno valutato la vita umana troppo importante per svolgere alcune delle azioni proposte da Comfort.

Elie Wiesel, un sopravvissuto dell’Olocausto, sostiene che sia impossibile fare un paragone con l’aborto: “E’ una blasfemia ridurre una tragedia di proporzioni così monumentali ad una tragedia umana, e l’aborto è una tragedia umana”. Definire “killer” una donna che pratica l’aborto è sbagliato, perché secondo Wiesel si tratta di una decisione sicuramente non facile: “…Coloro che paragonano una donna ad HItler e l’aborto all’Olocausto  provano di non sapere cosa l’Olocausto sia”.

Il documentario apre sicuramente un dibattito di non facile soluzione, ma sopratutto sconvolge la reazione di 14 intervistati. Alle domande di Comfort sull’Olocausto e su Adolf Hitler la sconvolgente risposta è stata: “Non so di chi o cosa stiate parlando”.