In Italia, la quasi totalità dell’acqua che arriva nelle nostre case proviene da falde sotterranee. Viene analizzata e trattata per rispettare ben 59 parametri di qualità, rendendola una delle acque più sicure al mondo. Tuttavia, secondo l’Istat, circa il 28,8% delle famiglie italiane non si fida completamente dell’acqua del rubinetto, e questa percentuale sale significativamente se si considerano coloro che non la gradiscono per il sapore. Di fatto, nel 66,7% delle famiglie italiane, almeno un componente preferisce bere acqua in bottiglia.
Non sorprende quindi che l’Italia sia tra i maggiori consumatori di acqua in bottiglia al mondo, e che il mercato degli apparecchi di filtraggio continui a crescere, con un valore stimato di 334 milioni di euro all’anno. L’idea che “trasformare” l’acqua del rubinetto possa renderla più buona, pura e addirittura in grado di prevenire malattie, spinge sempre più famiglie a dotarsi di sistemi di trattamento dell’acqua. Secondo Confindustria, ben 8,9 milioni di famiglie italiane (circa il 38%) utilizzano un sistema di filtraggio domestico.
Esistono tre principali categorie di dispositivi per il trattamento dell’acqua domestica, ciascuna con caratteristiche e funzionalità differenti:
Sebbene i sistemi di filtraggio siano disciplinati da normative europee e italiane, nonché dalle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità, la loro efficacia dipende fortemente dalla manutenzione. Un filtro non correttamente mantenuto può non solo essere inutile, ma anche dannoso, rilasciando sostanze potenzialmente pericolose o favorendo la proliferazione di batteri. Inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che un filtraggio eccessivo può ridurre l’assunzione di sali minerali essenziali.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, i sistemi di filtraggio non rendono l’acqua più potabile o sicura, poiché l’acqua del rubinetto in Italia è già considerata potabile e conforme a severi standard di sicurezza. Gli apparecchi hanno la sola funzione di migliorare le caratteristiche organolettiche, come sapore e odore, rendendo l’acqua più gradevole da bere.
Il Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque ha analizzato oltre 2,5 milioni di campioni tra il 2020 e il 2022, confermando che il 99,1% dell’acqua potabile in Italia rispetta i parametri sanitari e il 98,4% è conforme agli indicatori di qualità relativi a sapore, odore e colore.
Molti produttori promuovono i loro sistemi di filtraggio con affermazioni fuorvianti. L’Antitrust ha sanzionato diverse aziende per aver pubblicizzato i loro dispositivi come capaci di prevenire malattie gravi come il cancro o le malattie cardiache. AquaItalia, l’associazione di categoria, si batte contro queste pratiche scorrette, sostenendo che non esiste alcuna correlazione tra il trattamento dell’acqua e benefici sanitari.
I sistemi di filtraggio domestici possono avere un impatto positivo sull’ambiente, riducendo il consumo di bottiglie di plastica. Tuttavia, è importante considerare che alcuni sistemi, come quelli a osmosi inversa, richiedono grandi quantità di acqua per produrre una piccola quantità di acqua filtrata. Per ogni litro d’acqua prodotta, due o tre litri possono essere sprecati, finendo nello scarico.
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