Addio alle cabine del telefono: affascinanti ma ormai inutili

C’è una celebre scena di un film in cui “Fantozzi” entra in una cabina del telefono con due secchi carichi di monetine per fare una chiamata erotica internazionale. Poi sono arrivate le schede telefoniche, addio gettoni, addio spiccioli. Ora addio anche alle cabine del telefono. Schiacciate, o meglio ancora demolite dalla diffusione dei cellulari, le 130 mila cabine che ancora oggi si trovano in Italia, verranno piano piano smontate.

L’Agcom (Autorità per le garanzie per le comunicazioni) ha infatti rivisto i criteri della distribuzione delle cabine in relazione al cambiamento delle abitudini degli italiani, ormai così assuefatti dai cellulari da perdere la vecchia abitudine di prendere un gettone per telefonare. Le cabine saranno ormai superate tecnologicamente ma conservano comunque il loro vecchio fascino.

Fascino a parte c’è però un aspetto pratico col quale ci si deve confrontare: dal 2001 ad oggi l’utilizzo delle cabine si è ridotto del 90%, in relazione sia al numero di telefonate che a quello dei minuti passati con la cornetta in mano. Altro aspetto importante: le cabine del telefono costano in media a Telecom Italia circa 100 milioni di euro all’anno.

Poco alla volta andranno via tutte, ma in realtà alcune resteranno. Chi ha infatti precise esigenze dovute alla copertura telefonica, potrà richiedere che la cabina posta vicino casa o nella piazza del paese, non venga rimossa. Tempo 3 anni e di cabine telefoniche non ci sarà più traccia, fatta eccezione appunto per quelle rimaste per necessità che magari verranno fotografate dai turisti o ammirate come oggi si fa con una vecchia radio o un vecchio arnese impolverato. Affascinante ma ormai inutile.

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