Allegra Beck e Francesca Versace, stiliste di seconda generazione

ROMA, 8 GIU – Con Allegra Beck e Francesca Versace, entrambe nipoti di Gianni Versace, si affaccia quasi contemporaneamente sul palcoscenico della moda la seconda generazione della griffe della Medusa. Mentre e' notizia recente che Allegra Beck Versace, figlia di Donatella Versace e dell'ex modello Paul Beck, e' entrata ufficialmente a far parte del cda della griffe, con il ruolo di consigliere d'amministrazione (per la Gianni Versace spa e per la Gv holding spa che controlla tutti gli assetti strategici della famiglia), la cugina Francesca, figlia di Santo Versace, debuttera' nel salone di Pitti W Woman, in programma a Firenze, dal 14 al 17 giugno, con la collezione di borse Sedici45, dedicata al viaggio. Le cugine Versace entrano dunque a far parte del mondo della moda con ruoli e progetti differenti che per il momento non interferiscono e non turbano i loro rapporti. ''Con Allegra – rivela infatti Francesca – ho un bellissimo rapporto di amicizia, ci stimiamo e ci vogliamo bene''. Allegra Beck Versace ha ereditato dallo zio Gianni, scomparso nel 1997, quando lei aveva 11 anni, il 50% dell'impero della Medusa, di cui e' entrata in possesso alla maggiore eta', nel 2004. Donatella Versace, madre di Allegra, ha ereditato il 20% del patrimonio, e lo zio Santo il 30%. Allegra ha studiato alla British School di Milano ed e' stata ammessa alla Brown University in Rhode Island. Da qualche stagione lavora nell'ufficio stile della maison a Milano, seguita dalla mamma Donatella. Francesca Versace ha studiato al prestigioso Saint Martin College of Art & Design di Londra. Conclusi gli studi nel 2006, dopo le esperienze lavorative nella moda a Parigi e a Londra, che le hanno consentito di crearsi una solida base professionale, oggi lancia una sfida a se stessa: ''creare un progetto, specchio della sua identita' e del suo talento e veicolo dei valori di qualita', di stile e gusto, con uno sguardo attento e lungimirante alle tendenze stilistiche e avanguardiste future''. Insomma, quello di Francesca sembra essere un percorso individuale, svincolato dall'azienda di famiglia. Lei stessa lo conferma quando dice: ''Ho deciso di mettermi in gioco in prima persona per esprimere la mia identita' personale. Esperienze personali realmente vissute diventano progetti e prodotti. Il mio futuro lo vedo in totale liberta', al di fuori dell'azienda famigliare''. Con la nuova linea di borse con cui debutta a Pitti Woman, Francesca pensa ai viaggi, una delle sue passioni e tema dell'edizione numero 80 di Pitti Uomo. La collezione di borse Sedici45, ovvero 1645, che presentera' a Pitti Woman, prende questo nome dall'anno in cui, nel trattato ''La carrozza da nolo, ovvero del vestire alla moda'' scritto dell'abate Agostino Lampugnani, per la prima volta appariva in un testo il vocabolo ''moda'', con il suo significato attuale. Ed e' un po' ''l'anno zero'' anche per Francesca, conferma la stessa designer, che entra nel fashion system in punta di piedi, mettendosi in gioco in prima persona. Credendo come spiega lei ''nella democratizzazione del lusso, nella valorizzazione del basic, nei materiali innovativi e nelle tecnologie applicate, per raggiungere un risultato da sistema di qualita' integrata''. Da qui, le sue borse rigorosamente made in Italy, suddivise in quattro linee che valorizzano materie prime e processi di lavorazione, innovativi e responsabili.

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