
Alzheimer, un segnale precoce della malattia potresti osservarlo sotto la doccia (blitzquotidiano.it)
L’Alzheimer è una patologia neurodegenerativa che si manifesta con sintomi progressivi, spesso inizialmente confusi con segnali di stress o invecchiamento naturale. Tuttavia, secondo recenti ricerche, un campanello d’allarme potrebbe presentarsi in un momento della quotidianità a cui raramente si presta attenzione: mentre si fa la doccia.
Uno degli indicatori più precoci potrebbe infatti essere la difficoltà nel riconoscere gli odori, un aspetto che, se alterato, potrebbe anticipare il declino cognitivo. L’incapacità di identificare fragranze comuni, come il sapone o lo shampoo, potrebbe essere un segnale da non sottovalutare.
Il ruolo dell’olfatto nella diagnosi precoce
Diversi studi hanno dimostrato che le alterazioni dell’olfatto possono rappresentare uno dei primi segnali di demenza. Questo perché il processo di identificazione degli odori coinvolge aree del cervello che vengono colpite nelle fasi iniziali dell’Alzheimer.
Uno studio condotto dalla Columbia University ha analizzato il legame tra la compromissione della capacità olfattiva e il rischio di sviluppare demenza. I ricercatori hanno osservato come i pazienti con difficoltà a identificare odori comuni abbiano maggiori probabilità di sviluppare un deterioramento cognitivo nel tempo. Il test olfattivo impiegato durante la ricerca ha incluso diverse fragranze, tra cui sapone, fumo, gas, rosa, mentolo e alcuni aromi di cibo.
Il test olfattivo
L’esperimento ha coinvolto centinaia di partecipanti, monitorati per diversi anni. Coloro che mostravano difficoltà nel riconoscere determinati odori avevano un rischio più alto di sviluppare demenza rispetto a chi aveva un’olfattività intatta.
Questa scoperta potrebbe rivoluzionare il modo in cui si identificano i soggetti a rischio, permettendo diagnosi più precoci e interventi tempestivi. Un semplice test olfattivo potrebbe affiancare altri esami diagnostici, come le analisi del liquido cerebrospinale o le risonanze magnetiche, offrendo una soluzione meno invasiva e più accessibile.
Perché la perdita dell’olfatto è un segnale importante?

Il cervello elabora gli odori attraverso il bulbo olfattivo, una regione che comunica direttamente con l’ippocampo, l’area deputata alla memoria. Proprio l’ippocampo è tra le prime strutture a subire danni nelle fasi iniziali dell’Alzheimer.
Quando si perdono progressivamente alcune capacità cognitive, anche il riconoscimento degli odori ne risente. Questa alterazione può manifestarsi anni prima rispetto alla comparsa dei sintomi più evidenti, come la perdita di memoria o la disorientazione.
Difficoltà quotidiane: cosa osservare sotto la doccia
Un segnale a cui fare attenzione è la difficoltà a percepire o riconoscere l’odore del sapone o dello shampoo abituale. Se una persona inizia a non notare più il profumo di prodotti usati quotidianamente, potrebbe essere utile approfondire la questione con un medico.
Oltre ai problemi olfattivi, altre difficoltà che possono emergere nella routine della doccia includono:
- Confusione nell’uso dei prodotti (ad esempio, scambiare lo shampoo per il bagnoschiuma);
- Difficoltà nel seguire la sequenza abituale dell’igiene personale;
- Disinteresse crescente verso la cura di sé, che può derivare da una progressiva perdita di autonomia.
Alzheimer, la diagnosi precoce fa la differenza
Individuare tempestivamente i segnali iniziali dell’Alzheimer permette di adottare strategie per rallentare la progressione della malattia. Anche se attualmente non esiste una cura definitiva, alcune terapie e interventi mirati possono migliorare la qualità della vita dei pazienti.
La combinazione tra test olfattivi e valutazioni cognitive potrebbe diventare uno strumento utile per i medici, soprattutto nell’ambito della prevenzione. Se si notano alterazioni persistenti nell’olfatto, rivolgersi a uno specialista può essere il primo passo per monitorare la propria salute cerebrale.