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Antitrust, chiusa indagine su apparecchi acustici: troppo cari e poca trasparenza di prezzi

Al termine dell’indagine avviata lo scorso settembre sugli apparecchi acustici, l’Antitrust ha inviato una segnalazione a Parlamento, ministero della Salute, ministero dell’Economia, Agenas, Regioni e Province Autonome per segnalare criticità in merito alla trasparenza delle offerte al pubblico e delle forniture del Servizio Sanitario Nazionale.

Apparecchi acustici in Italia, alcuni dati

Con oltre 7 milioni di italiani affetti da problemi uditivi e 2,5 milioni di essi già utilizzatori di apparecchi acustici, il contesto italiano rivela una situazione particolarmente critica. Rispetto ad altri Paesi europei, come la Francia, i prezzi medi dei dispositivi acustici in Italia sono notevolmente più alti, oscillando tra i 1.500 e i 2.100 euro, con minori sostegni pubblici all’acquisto.

Criticità emerse dall’indagine

L’indagine ha evidenziato una preoccupante mancanza di trasparenza nelle condizioni commerciali offerte al pubblico. I consumatori si trovano spesso nella difficile situazione di ottenere informazioni chiare sia riguardo alle specifiche tecniche degli apparecchi sia sui relativi costi, spesso presentati insieme ai servizi correlati senza distinzione. Questo aspetto è particolarmente critico considerando che i servizi rappresentano la parte più consistente della spesa complessiva, un dettaglio poco chiaro ai consumatori. L’Autorità ha quindi sollecitato interventi normativi per garantire una chiara distinzione e indicazione dei prezzi dei dispositivi rispetto ai servizi offerti.

Le criticità non si limitano al settore privato: anche le procedure di acquisto pubblico degli apparecchi acustici da parte del SSN presentano gravi difficoltà. La normativa poco chiara ha ostacolato l’attuazione efficace dei livelli essenziali di assistenza, mentre la forte opposizione dei principali operatori commerciali ha contribuito ad alimentare il problema. Di fronte alla prospettiva di un ritorno alle forniture pubbliche “a tariffa”, l’Autorità suggerisce l’introduzione di gare d’appalto per garantire l’efficienza della spesa pubblica e rafforzare i meccanismi concorrenziali.

Un’idea innovativa emersa dall’indagine è l’introduzione di un sistema di “voucher” o “buono-udito”, mediante il quale l’importo del rimborso viene assegnato direttamente all’assistito. Questo approccio favorirebbe una sana concorrenza tra fornitori di prodotti e servizi, consentendo ai consumatori di accedere a un’offerta più ampia e tecnologicamente aggiornata.

Claudia Montanari

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