ROMA – Duecentomila richieste di giovani under 30 sono state offerte di lavoro da parte delle aziende nel 2011. Ma nel 22% dei casi le aziende hanno trovato difficoltà di due tipi opposti: o il profilo cercato non era all’altezza o il lavoro offerto non corrispondeva alle aspettative. Parliamo di 45 mila figure professionali che non sono state intercettate.
Nel mercato del lavoro significa uno scollamento importante trea domanda e offerta. Gli under 30 costituiscono un terzo delle nuove assunzioni. Il dato più rilevante sembra essere la bassa qualifica richiesta anche tra i giovani, visto che solo nel 14,8% dei casi occore una laurea. Il diploma è richiesto nel 48,4% delle assunzioni e una qualifica professionale nel 17%. Per quasi un quarto dei posti disponibili (il 23,8%) non serve alcun titolo.
I dati dell’Unioncamere confermano la vocazione manifatturiera del paese, secondo in Europa solo alla Germania: i più richiesti sono gli operai specializzati, quai 40 mila. Poi commessi e assimilati (31 mila 740), quindi gli operai semi-qualificati addetti ai macchinari (18mila 730). Per 13 mila professioni non qualificate non basta il ricorso massiccio alla manodopera degli immigrati. Le percentuali più basse di assunzioni tra gli under 30 riguardano gli addetti all’assistenza personale (il 10,7% del totale), infermieri e paramedici, addetti ai macchinari. Motivi del disallineamento: inesperienza (nel 45% dei casi viene richiesta un’esperienza precedente) e il rifiuto di salari troppo bassi afronte di mansioni faticose e di scarso prestigio sociale.