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Ayahuasca, droga di Dio: l’Istituto di sanità peruviano spiega come assumere la sacra bevanda allucinogena

Gli specialisti dell’Istituto nazionale della Sanità (Ins) del Perù, in una guida in cinque punti, offrono raccomandazioni sull’uso sicuro e consapevole dell’ayahuasca, conosciuta anche come la droga di Dio, un infuso dagli effetti allucinogeni ottenuto dalla cottura di erbe che crescono nella foresta amazzonica, bevanda sacra della Chiesa del Santo Daime.

L’Istituto di sanità peruviano spiega come assumere l’Ayahuasca

Un’esperienza proibita in molti Paesi occidentali, Italia compresa, ma che nello Stato andino si è trasformata in un volano per il turismo e la salvaguardia dei popoli indigeni dell’Amazzonia. Così, mentre nella selva peruviana si moltiplicano gli arrivi di turisti in cerca di illuminazioni mistiche ed avventure psicotrope, l’Istituto nazionale di Sanità ha pensato bene di diffondere un vademecum sulla piattaforma ufficiale del governo.

Ayahuasca, droga di Dio: l’Istituto di sanità peruviano spiega come assumere la sacra bevanda allucinogena (foto Ansa-Blitzquotidiano)

“L’ayahuasca, se usata correttamente e nel giusto contesto, può offrire benefici per la salute. Ma, il suo utilizzo deve essere accompagnato da una conoscenza approfondita”.

Ayahuasca: cosa contiene

Preparato con estratti dai fusti della Banisteriopsis caapi e dalle foglie dell’arbusto Psychotria viridis, la bevanda utilizzata dagli sciamani per riti di visione e comunicazione col divino, contiene il principio attivo Dmt, una triptammina psichedelica endogena, (presente in molte piante e nel fluido cerebrospinale degli esseri umani).

A questo proposito, l’Ins nel suo manuale raccomanda “il rifiuto di qualsiasi pratica che distorca il suo uso tradizionale o che promuova combinazioni irresponsabili con altre sostanze per intensificare l’esperienza. Comportamenti che possono avere conseguenze fisiche, psicologiche e spirituali negative”.

Rischi e precauzioni

Gli specialisti della salute invitano inoltre a valutare le proprie condizioni “preesistenti, se si assumono farmaci o se si hanno problemi mentali, che potrebbero portare a complicazioni gravi o addirittura pericolose per la vita” e a promuovere “pratiche sicure ed etiche”, con “precauzioni per ridurre i rischi del turismo dell’ayahuasca”, proteggendo “la sicurezza delle cerimonie”.

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Francesca Ripoli