Aziende e tecnologia: il valore della formazione e dello spazio alle idee giovani

Il mercato del lavoro è in una fase transitoria molto interessante grazie alla quale la semplificazione, l’innovazione e il ribaltamento dei paradigmi tradizionali. Da un lato sempre più aziende accolgono con interesse e favore l’ingresso di software che automatizzano i processi interni mentre, dall’altro, le istituzioni incoraggiano gli imprenditori più meritevoli attraverso bonus ed incentivi.

Le nuove idee per valorizzare la formazione aziendale

Questo nuovo modo di pensare il futuro e la crescita economica favorisce non solo le grandi organizzazioni, in quanto mira a tutelare proprio il patrimonio interno italiano, composto per lo più di piccole e medie imprese a conduzione familiare o quasi.

In quest’ottica l’aspetto che gode di maggior rilevanza presso aziende e organizzazioni è quello della formazione per consentire ai collaboratori di aggiornarsi e integrarsi meglio con la mission aziendale o dell’ente presso cui operano. Per formare adeguatamente le persone le aziende si stanno dotando di sistemi digitali che semplificano l’apprendimento.

Celebrare l’innovazione attraverso l’incentivo alle “tecnologie emergenti”

Tra questi c’è la distribuzione di corsi, creati tramite strumenti già d’uso comune come il formato video e per i quali esistono appositi programmi per creare corsi video registrando direttamente lo schermo. Il corso digitale, sempre aggiornabile e fruibile da qualsiasi dispositivo diventa il valore aggiunto che consente ai collaboratori di entrare in azienda in modo più coinvolgente ed immersivo della lezione frontale.

Per celebrare questa innovazione che lascia spazio alle idee giovani è nata la casa delle Tecnologie Emergenti, un progetto che elegge L’Aquila, Torino, Roma, Prato e Bari tra le cinque città italiane selezionate dal Ministero per lo sviluppo economico e per le quali sono stati stanziati dei finanziamenti per la creazione di centri di trasferimento tecnologico.

La transizione verso il welfare aziendale

Questo non è l’unico progetto in atto per dare vigore alle aziende e favorire la condivisione di idee innovative perché tutto il Paese, a partire dalle Camere di Commercio e dalle Università, sta agendo verso questa precisa direzione. Il leitmotiv che spinge il mercato in questa transizione è sempre lo stesso: qualità della formazione e dell’inserimento del personale in azienda. Il lavoro non è più il luogo delle gerarchie e dei livelli di retribuzione ma lo spazio ideale dove anche l’ultimo arrivato può dare un contributo decisivo, a prescindere dall’inquadramento salariale o dall’esperienza maturata.

Ciò non significa che l’anzianità lavorativa non sia più un valore importante per il successo dell’azienda ma che a creare qualità e organizzazione concorrano altre variabili come l’alta formazione, le idee sostenibili, la collaborazione di gruppo e lo sviluppo di reti di lavoro orientate al welfare.

Dall’obbligo di istruire i collaboratori al diritto di essere formati

Quindi la formazione passa dall’essere un obbligo ad un diritto ambito di cui tutti possono beneficiare e per il quale l’azienda risparmia risorse, acquisisce competenze e le gestisce in modo ottimizzato. Il guadagno delle organizzazioni, quindi, non deriva più soltanto dal profitto e dal bilancio ma anche dal capitale umano che queste hanno saputo coltivare.

È quanto emerso anche dal 36esimo Convegno Giovani Imprenditori, il luogo di confronto dove si vuole dare spazio alle idee degli “ultimi arrivati” sul mercato del lavoro. Per uscire dalla crisi sanitaria mondiale realmente migliorati è necessario agire su più fronti, investendo risorse nella formulazione di nuove idee orientate alla sostenibilità delle aziende e alla capacità di valorizzare le risorse di cui dispone in ottica di vantaggio futuro di cui tutti possono godere.

In questo modo il guadagno diventa di tipo win-win, ovvero una condizione per la quale tutti gli attori ottengono un profitto e questo, ovviamente, non è più solamente di tipo economico.

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