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Bara bianca per Sharon Verzeni, la donna uccisa in strada con 4 coltellate: FOTO funerali

Bara bianca per Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a coltellate in strada nella notte tra lunedì e martedì scorso a Terno d’Isola in provincia di Bergamo, dove viveva con il compagno. Familiari, amici e conoscenti si sono riuniti per i funerali nella chiesa di San Vittore a Bottanuco, sempre in provincia di Bergamo, dove la donna è nata e cresciuta.

La bara, sopra la quale è stata apposta una corona di fiori bianchi e rossi, è stata portata all’interno poco dopo le 10, mentre i familiari l’hanno raggiunta evitando giornalisti e telecamere. Negozi chiusi e bandiere a mezz’asta sul palazzo del Comune, che per oggi ha proclamato il lutto cittadino.

“Un angelo è volato in cielo”, recita il manifesto funebre all’ingresso della chiesa. “La tua gioia e il tuo dolce sorriso saranno sempre nel nostro cuore. Sicuri che ci rivedremo”. “È accaduta una tragedia e non ci sono parole migliori per addolcire la pillola. Una tragedia improvvisa. La prima immagine che viene alla mente è quella di dire che ancora una volta la mano di Caino ha colpito”. Sono queste le prime parole dell’omelia del parroco don Corrado Capitanio durante la cerimonia funebre dinanzi a una chiesa gremita.

“Ci verrebbe da dire – ha aggiunto – che ancora una volta il male ha vinto perché ha spezzato una vita, giovane tra l’altro, perché ha interrotto bruscamente dei progetti, dei sogni, dei desideri di vita insieme, di vita familiare. Una morte così interrompe bruscamente tutto quello a cui noi ci sentiamo legati, tutte le cose che per noi hanno un valore. Umanamente parlando non abbiamo altre parole da dire”.  “Preghiamo anche per la conversione di chi ha prestato la sua mano al male, perché questi drammi non accadano più” ha concluso nei passaggi finali dell’omelia don Corrado Capitani.

La preghiera è affinché “la conversione possa in qualche modo diventare anche redenzione, perché più nessuno debba vivere un’esperienza come questa, per colei che è morta ma anche per i suoi familiari che rimangono con questo dolore e rimpianto. Preghiamo perché il signore ci renda capaci di continuare il cammino della vita anche in questi drammi che toccano le comunità”. Il parroco ha poi detto che “vogliamo pregare anche per coloro che in questi giorni stanno lavorando per la ricerca della verità. Questo è un desiderio che ci auguriamo tutti, anche per i familiari di Sharon. Lei non torna più indietro – ha aggiunto -, però il desiderio di avere delle risposte e certamente un desiderio lecito che speriamo possa essere in qualche modo di consolazione”.

Sharon Verzeni uccisa in strada, chi sia stato resta (al momento) un mistero

Sharon Verzeni, 33 anni, è stata brutalmente uccisa con quattro coltellate (lo ha stabilito l’autopsia) a Terno d’Isola nella notte tra il 29 e 30 luglio. Sharon aveva l’abitudine di passeggiare la sera tardi, un’abitudine che le serviva anche a perdere peso, come consigliato dalla sua dietologa. Il padre di Sharon, Bruno Verzeni, ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera che queste passeggiate serali erano un momento di frescura e attività fisica per sua figlia, spesso accompagnata dal compagno, Sergio Ruocco. Chi l’abbia uccisa e soprattutto perché è però al momento un mistero. Da capire se si sia trattato di un agguato, se l’autore è qualcuno che conosceva o piuttosto qualcuno che ha incontrato per strada per caso.

Bara bianca per Sharon Verzeni, la donna uccisa in strada con 4 coltellate: FOTO funerali (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Il compagno di Sharon interrogato

Chi ha colpito Sharon resta dunque un mistero. I familiari del compagno Sergio Ruocco hanno raccontato che il figlio è stato interrogato anche se è parso fin da subito estraneo alla vicenda: “Mio figlio reagisce, reagisce bene. Io sono più emotivo. Lui e Sharon erano già sposati in Comune, io gli chiedevo un erede da tanto, credo ci stessero pensando. Invece è andata così”. A dirlo è il padre di Sergio Ruocco che ha proseguito: “Sergio non dice niente. Per me qualcuno le ha fatto qualche avances e lei ha rifiutato. Quella sera lui ha visto che lei era in ritardo, che non rientrava. Poi sono arrivati i carabinieri e lo hanno buttato giù dal letto. Lo hanno interrogato e lo interrogheranno ancora”. L’uomo, commosso, ha concluso: “Speriamo lo prendano”.

 

Published by
Lorenzo Briotti