Battaglia di Rorke’s Drift, quando i britannici vennero attaccati da 4mila Zulu. All’asta manoscritto con la vera storia

di Caterina Galloni
Pubblicato il 20 Dicembre 2020 - 20:03 OLTRE 6 MESI FA
zulu locandina film

Battaglia di Rorke’s Drift, quando i britannici vennero attaccati da 4mila Zulu (nella foto la locandina del film del 1964)

Anche dopo 141 anni e due guerre mondiali rimane una delle azioni più celebri nella storia militare britannica.

Grazie in gran parte al film classico del 1964, Zulu – interpretato da Stanley Baker e un giovane Michael Caine – la Battaglia di Rorke’s Drift è diventata la parola d’ordine per rimanere saldi di fronte a difficoltà apparentemente insormontabili.

La Battaglia di Rorke’s Drift del gennaio 1879

I cadetti militari studiano ancora il giorno, nel gennaio 1879, in cui una piccola stazione missionaria sudafricana trasformata in un deposito di rifornimenti, presidiato da 135 soldati britannici – un quarto dei quali malati e costretti a letto – fu attaccata da 4.000 guerrieri Zulu.

Poche ore prima, i reggimenti di re Cetshwayo, o impis, avevano spazzato via un’intera colonna britannica di 1.500 uomini nella vicina Isandlwana.

Con l’avvicinarsi del crepuscolo, gli Zulu si stavano dirigendo verso Rorke’s Drift.

La minuscola guarnigione era sicuramente destinata alla stessa sorte: la morte per sventramento con una lancia Zulu.

Eppure una combinazione di rapidità di pensiero, mentalità sanguinaria e innumerevoli atti di coraggio individuale avrebbero assicurato la loro sopravvivenza.

L’umiliazione dell’Impero britannico

L’umiliazione dell’Impero britannico a Isandlwana è stata rapidamente eclissata dall’assegnazione della Victoria Cross a non meno di 11 difensori di Rorke’s Drift. Eppure il film si prende delle libertà con episodi e personaggi.

Resoconto con la vera storia all’asta a Londra

La vera storia di quanto è accaduto è in un resoconto che verrà messo all’asta a Londra.

Fa parte di una collezione di famiglia e dovrebbe raccogliere almeno 50mila sterline.

E’ il resoconto scritto a mano, completo di schizzi, annotazioni e appunti, dell’ufficiale in comando di Rorke’s Drift, il maggiore John Chard VC dei Royal Engineers. Basta guardare queste 40 pagine ingiallite per capire perché.

Ecco la meticolosa cronaca di Chard: la tattica, la diplomazia (più la codardia), i dettagli macabri (una testa “spaccata a metà come con un’ascia”) e le curiosità, come la sua gioia nel ritrovare una bottiglia di birra persa il giorno prima.

È l’ultimo racconto di un testimone oculare.

Il 22 gennaio 1879 Chard era un semplice tenente di 31 anni con il compito di riparare un ponte galleggiante sul fiume Buffalo.

Segnava il confine tra la provincia di Natal e il regno Zulu, che aveva appena rifiutato un trattato unilaterale con la Corona.

L’esercito britannico, sotto Lord Chelmsford, fu inviato per imporlo.

Dopo essersi accampato a Isandlwana, Chelmsford, gran parte dei soldati furono distratti da un diversivo Zulu, lasciando circa 1.500 soldati in attesa di ulteriori ordini.

Avevano trascurato di creare delle posizioni difensive per cui circa 20.000 Zulu, che erano in agguato, li avevano spazzati via.

Un paio di sopravvissuti allertarono la guarnigione di Rorke’s Drift e John Chard dal suo ponte.

Chard (interpretato nel film da Stanley Baker) aveva immediatamente preso il comando della guarnigione, poiché aveva superato di tre anni il suo collega tenente, Gonville Bromhead (Michael Caine).

Si misero rapidamente a fortificare questa modesta fattoria con tutto ciò che potevano trovare, compresi i sacchi di farina. “

Diversi fuggitivi dal campo, a Isandlwana, sono arrivati e hanno cercato di coinvolgerci nella follia di difendere il posto”, ha scritto Chard.

scatole di biscotti in trincea

“Sembravamo pochissimi ora che tutti se ne erano andati “Ho visto che la nostra linea di difesa era troppo estesa e subito è iniziato un trinceramento con le scatole di biscotti, in modo da avere un posto dove ripiegare”.

Le scatole di biscotti si sono rivelate un colpo da maestro strategico.

Quello che è successo dopo è entrato nel folklore militare e cinematografico.

Gli Zulu attaccarono per tutta la notte, respinti prima da una raffica di proiettili e poi da baionette.

Si sono fatti strada nell’isolato dell’ospedale, massacrando quelli troppo malati per muoversi, poi hanno dato loro fuoco.

Chard ha descritto il caos: “Il soldato Hunter scappando dall’ospedale, rimase immobile per un momento, esitando da che parte andare, stordito dal bagliore dell’ospedale in fiamme e dagli spari che erano in corso tutt’intorno”.

“E’ stato colpito con una lancia davanti ai nostri occhi. Gunner Howard è stato più fortunato. Fuggito dall’ospedale in fiamme, è riuscito a nascondersi in un mucchio di cavalli morti”.

È stata una lotta per la sopravvivenza a 360 gradi dietro il muro di farina e biscotti.

Avendo sottratto pistole e munizioni all’inizio della giornata, gli Zulu stavano usando le armi britanniche contro gli inglesi.

Un tiratore scelto aveva quasi catturato l’ufficiale in comando.

Scrive Chard: “Mentre miravo a uno Zulu che sembrava sparare piuttosto bene, il soldato Jenkins, mi dice ‘Attento, signore’ e mi ha spinto giù la testa proprio mentre stava per colpirmi un proiettile”.

Nel film, si vedono gli inglesi ormai esausti al loro ultimo round mentre la battaglia si trasforma in una cantilena – con un canto di guerra Zulu contro Men Of Harlech – prima della carica finale.

A questo punto, gli Zulu salutano i loro nemici e si ritirano. In realtà non si cantava. Quando una colonna britannica di soccorso apparve in lontananza, gli Zulu si ritirarono o almeno lo fece la maggior parte.

“Uno Zulu era rimasto nel recinto e aveva sparato un colpo contro di noi (senza fare alcun danno). Siamo scappati in direzione del fiume”, ha scritto Chard.

“Mentre correva gli hanno sparato molti colpi. Sono felice di dire che il tipo coraggioso se l’è cavata”.

Al suo ritorno in Gran Bretagna, Chard era un eroe nazionale, festeggiato con tutti gli onori, inclusa una raffinata spada cerimoniale (in vendita all’asta) di Plymouth, la sua città natale (fonte: Daily Mail).