Bere in orario di lavoro aiuta a prendere decisioni giuste? Secondo Erodoto…

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Bere in orario di lavoro aiuta a prendere decisioni giuste? Secondo Erodoto…

ROMA – Ubriachi, ma solo un po’ e lavorare: è un bene o un male? Bere in orario di lavoro aiuta a prendere decisioni giuste? Secondo Erodoto, il padre della storia vissuto 2.500 anni fa a Atene e morto a Sibari (oggi Cassano allo Ionio), un bell’esempio di ubriachezza creativa era dato dagli antichi persiani.

“Di fronte a un’importante decisione, i Persiani discutono la questione quando sono ubriachi; il giorno successivo, tornati sobri, il padrone della casa in cui si è tenuta la discussione, sottopone la decisione a un riesame. Se l’ approvano ancora, viene adottata, in caso contrario viene accantonata. Viceversa, ogni decisione presa da sobri, viene ripresa in considerazione da ubriachi”.

Le parole di Erodoto (libro I delle Storie) sono state rievocate di recente sulle colonne del Financial Times di Londra, Bibbia della finanzia anglosassone e mondiale (oggi è proprietà di un editore giapponese, Nikkei, da Pilita Clark). Negli ultimi anni molto è cambiato negli usi e costumi inglesi rispetto all’alcol. Sono lontani i tempi dei 3 Vodka-Martini lunch (in America) o dei pranzi di lavoro dove la gente tornava in ufficio giusto il tempo per dormire e poi tornare a casa (gli inglesi). A Londra, negli anni d’oro dell’editoria, un processo per diffamazione che vedeva contrapposti un grande direttore e un grande avvocato ebbe un momento clou nel reciproco confronto fra i rispettivi livelli di tasso alcolico. L’alcol scorreva con larghezza nelle redazioni di una volta e anche negli uffici del Big Business. Se non sapevi reggere l’alcol non eri nessuno.

Ora è tutto cambiato, nota Pilita Clark. Ma non si rassegna e cita un esperimento americano riportato dall’Harvard Business Review in cui è stato dimostrato che quando 20 giovani uomini bevevano cocktail di vodka al mirtillo per avere i livelli di alcol nel sangue vicini al limite legale di 0.08 erano in grado di risolvere meglio e più velocemente dei puzzle di parole, rispetto ad altri 20 giovani uomini rimasti sobri.

Secondo uno dei ricercatori, dietro al test, i risultati hanno confermato l’idea che essere alticci rende più creativi poiché appanna la capacità di concentrazione.

Il pensiero che ci sia qualcosa di positivo sull’essere alticci nel posto di lavoro è in contrasto con gli uffici moderni. Gli esperti sostengono che “qualsiasi lavoro richiede un certo livello di concentrazione e anche se in alcuni momenti può essere utile perderla, la maggior parte delle volte le persone sul posto di lavoro non vogliono bere”. 

Ma è possibile che la sobrietà sia andata troppo oltre? “Ero presente, confessa la giornalista inglese, a pranzi nella sala riunioni dove erano invitate persone importanti e veniva quasi sempre offerto un buon bicchiere di vino. Non ricordo, tuttavia, l’ultima volta che ho visto qualcuno accettare”.

“Ricordo bene che al primo di questi pranzi lo accettai e notai con profonda apprensione che tutte le persone presenti a tavola rifiutavano cortesemente e chiedevano dell’acqua”.

“La situazione era peggiore di quanto pensassi: in seguito ho letto uno studio in cui si sosteneva che “Le persone che si presentano tenendo in mano un bicchiere di alcol vengono percepite come meno intelligenti. Un errore comune, definito dai ricercatori “the imbibing idiot bias”, letteralmente “percezione del pregiudizio dell’idiota”.

Certo, ricorda, ci sono esempi in cui si è favore della sobrietà alcolica. E cita il caso di un trader di Londra: dopo una gita nel fine settimna per giocare a golf, nel cuore della notte è riuscito a mandare il prezzo del petrolio al massimo rispetto ai precedenti otto mesi dopo aver acquistato 7 milioni di sterline in barili di greggio. Qualche anno dopo, una donna che aveva bevuto pesantemente ha rubato un traghetto passeggeri nel Devon, in seguito in tribunale è emerso che aveva perso il controllo dell’imbarcazione e mentre gridava “sono Jack Sparrow” il traghetto si era schiantato contro altre navi “come la pallina di un flipper”.

Eppure, quel pezzetto di Erodoto…

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