Biblioteche al collasso, si pensa a sponsor privati

Biblioteche pubbliche, si taglia. L’Aib (Associazione Italiana Biblioteche) paventa tagli tra il 15 e il 35 per cento nei bilanci 2011 degli enti locali, che si sommeranno a quelli del 7-10% già patiti l’anno scorso. “Le piccole economie non basteranno più. Bisognerà scegliere fra la riduzione dell’orario o la riduzione degli acquisti”.

A soffrire saranno soprattutto le biblioteche comunali, quelle più vicine ai lettori. E che saranno messe, come le altre, di fronte alla difficile scelta: o tagliare sugli acquisti delle novità o ridurre gli orari di apertura, cosa già ampiamente avvenuta in molte biblioteche.

Angelo Guglielmi, critico letterario ed ex assessore a Bologna, dice: “Se proprio devo scegliere tra chiudere un’ora prima e acquistare un libro in meno, scelgo la seconda. Le biblioteche di quartiere sono le vere biblioteche, dove va la gente che lavora, sono il maggiore investimento in cultura che possa fare una comunità. Non servirebbe a niente riempirle di libri nuovi e poi chiuderle a metà pomeriggio”.

Ora si cerca di correre ai ripari: sponsor privati per le biblioteche, anche se sembra difficile trovarne. Chi investirebbe per mettere il proprio marchio su un libro? Chiara Silla, della Regione Toscana, lancia una proposta: “Siamo disposti a infilare in ogni volume un segnalibro che dica ‘stai leggendo questo libro grazie a… ‘. Tutto pur di evitare il black-out”.

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