Bonus sicurezza 2023: come funziona, chi può richiederlo, cosa rientra nella detrazione (foto ANSA)
Arriva il bonus sicurezza 2023, l’agevolazione per installare i dispositivi antifurto della propria abitazione che fa parte della più ampia famiglia dei bonus casa introdotti dal governo per l’anno in corso.
Il Bonus sicurezza, chiamato anche bonus allarme o bonus antifurto, consiste in una detrazione fiscale del 50%. Il bonus fa parte del pacchetto di incentivi conosciuti come “bonus ristrutturazioni” riguardanti la casa. Infatti, come spiega il sito dell’agenzia delle entrate, gli interventi che rientrano nel bonus ristrutturazioni possono riguardare anche gli interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi. Con “atti illeciti” si intende, ad esempio, il furto e l’aggressione.
Il contributo è stato prorogato fino a fine 2024. In questo caso la detrazione è del 50% di una spesa massima di 96.000 €. Si può ottenere la detrazione del 50% in 10 anni, ma è anche possibile ottenere uno sconto in fattura o la cessione del credito. Occorre inoltre documentare le spese tramite un bonifico che riporta i dati fiscali di chi sostiene la spesa e del beneficiario del pagamento.
Possono richiedere il bonus sicurezza tutti i soggetti che sono tenuti a pagare l’Irpef e che devono sostenere i costi relativi alla messa in sicurezza della casa. Possono avanzare la domanda i proprietari dell’immobile, ma anche gli inquilini, i comodatari o gli usufruttuari. Non sono esclusi dalla detrazione i soci di cooperative, gli imprenditori individuali, o chi detiene una società semplice in nome collettivo o in accomodata semplice, o chi ha un’impresa familiare.
È ammessa anche l’installazione di sensori per rilevare effrazioni, così come tutte le apparecchiature necessarie per il loro funzionamento. È possibile anche sostituire serrature, catene e lucchetti.