Canada: mette foto su Facebook, perde assegno di malattia

Emiliano Condò
Pubblicato il 23 Novembre 2009 - 12:03 OLTRE 6 MESI FA
Nathalie Blanchard

Nathalie Blanchard, uno degli scatti "incriminati"

Facebook come elemento di prova. Una scelta che fa discutere quella di una compagnia di assicurazione canadese che ha deciso di revocare l’assegno di malattia a una donna di 29 anni, Nathalie Blanchard, dopo aver visto alcune delle sue fotografie pubblicate sul social network.

La Blanchard da circa un anno  e mezzo aveva lasciato il suo posto di lavoro come lavoro all’Ibm di Bromont a causa di una depressione. E, per lei, era scattata la copertura assicurativa.  Nel frattempo la ragazza è partita per un viaggio all’estero. E le immagini associate al suo profilo Facebook, non sembrano, di primo acchito, dare l’idea di una donna depressa. La Blanchard è sempre sorridente e ci sono persino alcuni scatti che la ritraggono mentre assiste ad uno spogliarello maschile.

Per la Manulife, la compagnia di assicurazione, le foto costituiscono una prova sufficiente: la donna non è depressa e può tornare al lavoro. Quindi assegno di malattia revocato.

Una scelta che, però, lascia interdetti. Innanzitutto perchè, sostiene la Blanchard, la Manulife era stata avvisata del viaggio all’estero che le era stato consigliato da un medico. Non solo: non convince l’idea di Facebook come elemento probante. Trattandosi di depressione una visita medica sarebbe certamente più appropriata.

E, infine, le foto. La Blanchard sorride, dice l’assicurazione. Viene da chiedersi: cosa si dovrebbe fare davanti alla macchina fotografica? Disperarsi? E poi, nel momento in cui si allestisce un album fotografico cosa ci si mette dentro, i momenti belli da ricordare o i momenti bui, quelli che tutti cerchiamo sempre di dimenticare?