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Cane legato all’auto e trascinato, pastore condannato a 8 mesi di carcere e multa da 12mila euro

È stato condannato a 8 mesi di reclusione e a una multa di 12mila euro l’uomo che nel 2021 legò un cane alla sua auto, provocandone la morte. L’intervento dei carabinieri di Montefiascone, in provincia di Viterbo, avvenne mentre l’uomo, un pastore, guidava con l’animale legato all’auto e ormai senza vita. La pronta identificazione dell’uomo ha permesso di avviare una battaglia legale grazie all’associazione ambientalista Lav (Lega Anti Vivisezione), che ha sostenuto l’accusa di “maltrattamento aggravato da morte dell’animale”.

La nota della Lav

La Lav ha spiegato che la battaglia legale è stata possibile anche grazie alla generosità di una sostenitrice che, appresa la notizia, ha contribuito con una donazione. La condanna, secondo Lav, è un atto di giustizia nei confronti del cane ucciso tra atroci sofferenze. Tuttavia, la Lav lamenta che le attuali leggi contro i maltrattamenti prevedono pene troppo esigue, che non fungono da deterrente, come dimostrano i recenti casi di cronaca.

Alessandra Ferrari, responsabile animali familiari Lav, ha dichiarato che il trascinamento di cani con mezzi a motore fino a causare gravi lesioni o la morte è una pratica crudele utilizzata spesso come metodo per punire i cani o per allontanarli da determinate zone. Ferrari ha criticato la Commissione Giustizia della Camera per non aver calendarizzato la discussione sulla nuova legge contro i maltrattamenti da oltre quattro mesi, ignorando la volontà dell’opinione pubblica.

Cane legato all’auto e trascinato, pastore condannato a 8 mesi di carcere e multa da 12mila euro (foto dal web) – Blitz quotidiano

“Quante atrocità ancora?”

Ferrari ha concluso chiedendo quante altre atrocità dovranno ancora accadere prima che si dia il giusto peso a quella che è diventata a tutti gli effetti un’emergenza. La Lav sottolinea la necessità di pene commisurate alla violenza praticata e alla pericolosità sociale di chi assume simili comportamenti, affinché queste atrocità non restino impunite.

Published by
Filippo Limoncelli