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Cani con un nastro giallo sul collare, cos’è l’iniziativa che sta spopolando

L’idea di mettere un nastro giallo sul collare del proprio cane è nata in Svezia e, grazie alla sua utilità, sta rapidamente diffondendosi anche in Italia. Questo fenomeno è stato reso popolare dalla canadese Tara Palardy, un’addestratrice di cani che ha lanciato il progetto “Yellow Dog Project“, creando una pagina social che ha attirato decine di migliaia di follower in pochi mesi. Il messaggio è chiaro: il nastro giallo serve a segnalare che un cane ha bisogno di spazio e non deve essere avvicinato da persone o altri animali. Ecco cosa significa e come comportarsi quando si incontra un cane con un nastro giallo sul collare.

Perché il nastro giallo è importante

Proprio come le persone, anche i cani hanno diverse personalità e possono avere bisogno di maggiore tranquillità o spazio. Alcuni cani potrebbero essere ansiosi, spaventati o semplicemente non voler essere disturbati, soprattutto da estranei o altri animali. Il nastro giallo funge da segnale visibile per indicare che quel cane preferisce non essere avvicinato. Questa iniziativa è particolarmente utile per prevenire situazioni stressanti o potenzialmente pericolose, evitando malintesi tra proprietari di cani e persone ignare del bisogno di spazio dell’animale.

Cani con un nastro giallo sul collare, cos’è l’iniziativa che sta spopolando (foto dal web) – Blitz quotidiano

Come comportarsi se si incontra un cane con il nastro giallo

Se durante una passeggiata si incontra un cane con un nastro giallo sul collare, è fondamentale rispettare il suo spazio. Evitare di avvicinarsi, non accarezzarlo e mantenere una distanza adeguata. Anche il proprio cane dovrebbe essere tenuto lontano, per evitare che l’animale con il nastro giallo si senta minacciato o invaso.

In definitiva, il nastro giallo rappresenta una soluzione semplice ma efficace per migliorare la convivenza tra cani e persone, e per garantire un maggiore benessere agli animali che hanno bisogno di un po’ di spazio in più.

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Filippo Limoncelli