Durante gli anni di lockdown e con l’incremento del lavoro agile, è aumentata la percezione dell’importanza del proprio ambiente domestico. Oggi la casa viene vista dagli italiani come un luogo in grado di assolvere molteplici funzioni, in cui al centro, per il 73% delle persone, vi è il concetto di condivisione (con familiari e amici). Questo è ciò che emerge dal nuovo report promosso da Groupama Assicurazioni figlio di un’analisi condotta da BVA-Doxa per l’Osservatorio “Change Lab, Italia 2030”, che punta ad indagare i cambiamenti dei prossimi 10 anni nelle abitudini degli italiani.
Qual è, dunque, la casa del futuro secondo gli abitanti del Bel Paese?
La casa del futuro tra paure e desideri
L’analisi da poco resa pubblica da Groupama Assicurazioni, si è concentrata, per il 2023, sul rapporto tra gli italiani e la casa, focalizzandosi sulle paure emerse in relazione alle mura domestiche. L’indagine evidenzia come gli italiani desiderino una casa che offra un senso di benessere. Vogliono una cornice per la vita che rifletta le proprie aspettative future. Ed è proprio per questo motivo che il design degli interni diventa uno strumento cognitivo, in cui le protagoniste sono abitazioni trasformabili, flessibili e mutevoli, con spazi da modificare in base alla necessità.
In sostanza, se in passato la cucina era destinata solo alla preparazione dei pasti, la sala da pranzo al consumo del cibo e la camera da letto al riposo, oggi queste distinzioni rigide suonano oppressive. Nel 2023 le funzioni degli spazi si mescolano, creando una maggiore versatilità e adattabilità all’interno delle abitazioni. Il 55% degli italiani preferisce trascorrere il tempo libero in casa, con gli affetti o dedicandosi ad un hobby, questo da svolgere in una camera apposita – se presente -, sogno di 4 persone su 10.
Una casa sostenibile e sicura
Quasi il 44% degli italiani immagina la casa del futuro con un ampio spazio esterno, un grande salone (26%) e una cucina accogliente di dimensioni elevate (20%). Tra 10 anni, per 6 italiani su 10, la casa sarà ad alta efficienza energetica, dato perfettamente in linea con la nuova Direttiva Europea che richiede, entro il 2030, un adeguamento di edifici ed abitazioni almeno in classe E. Perché questo proposito si avveri, il 56% del campione compirà lavori di isolamento termico e acustico, adotterà dispositivi di domotica per comandare elettrodomestici a basso consumo (35%) e farà ricorso a fonti rinnovabili di energia (56%).
Che sia in città (33%), al mare (31%), in campagna (21%) o in montagna (9%), all’aspetto della sicurezza viene riservata un’importanza cruciale. Il 54% degli italiani ha già sottoscritto un’assicurazione per la protezione casa, mentre il 23% ha intenzione di stipularne una, per tutelarsi da eventi come fenomeni climatici (37%), dal pericolo di furti (43%) o problemi idraulici o elettrici improvvisi (35%).
Allo stesso tempo, rappresenta anche una sicurezza per il futuro, un patrimonio da lasciare ai propri figli o un capitale utile in caso di necessità (per il 46% degli intervistati). Inoltre, per il 35% rappresenta un investimento sicuro. L’importanza crescente degli italiani legata alla proprietà immobiliare è confermata dai numeri: attualmente il 79% degli intervistati possiede una casa di proprietà, mentre un ulteriore 15% prevede di acquistarne una in futuro.
L’età media di coloro che hanno già acquistato una casa è di circa 33 anni e, sorprendentemente, il 38% degli intervistati di età inferiore ai 30 anni è proprietario di una casa. Per la maggior parte di loro (46% del campione), l’acquisto è stato reso possibile grazie a un mutuo, ma c’è anche chi ha ereditato la casa (22%), soprattutto al sud, o chi ha ricevuto un contributo finanziario dai genitori (14%). Mentre la casa rappresenta una fonte di sicurezza e stabilità, si avverte anche la forte necessità di stipulare un’assicurazione in grado di proteggere e garantire la corretta manutenzione di questo prezioso patrimonio (un pensiero condiviso da 8 italiani su 10).