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C’è vita dopo la morte? I Racconti di chi ha vissuto esperienze paranormali

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C’è vita dopo la morte? Le testimonianze di chi ha vissuto esperienze paranormali

ROMA – C’è vita dopo la morte? Un accademico di Cambridge ne è sicuro, al riguardo ha pubblicato un articolo ricco di spunti sul Daily Mail e molti lettori hanno scritto al quotidiano britannico per dare il loro assenso a quanto sostenuto dallo studioso e raccontare le loro esperienze. Eccone alcune.

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L’energia di mio padre era presente quando è nato mio figlio

Jane Dawson, 49 anni, di Largs, North Ayrshire, è sposata con tre figli, 31, 29 e 16, ricorda di aver avuto “un’esperienza ultraterrena durante la nascita difficoltosa del figlio più piccolo, ha completamente cambiato il corso della mia vita. Mio padre, Jim, era morto di cancro ai polmoni tre mesi prima a 69 anni, “si è presentato” negli ultimi momenti di travaglio. L’ultima volta che l’avevo visto, due ore prima della morte, gli avevo detto che sarebbe nato un maschio e chiesto “abbi cura di mio figlio”.

“Le doglie andavano avanti da ore e poco prima del parto, improvvisamente l’energia di mio padre pervase la stanza. E’ difficile da spiegare ma riconosciuto la sua essenza. Rimasi senza fiato: “Mio padre è qui!”. Qualche istante dopo, mio figlio è nato. Mi ha fatto pensare che mio padre, sul letto di morte, seppure incosciente, avesse “sentito” la mia richiesta, avesse scelto di rispondere sostenendo mio figlio nel viaggio più difficile: quello di fare il suo ingresso nel mondo”.

Messaggi da mia suocera

Barbara Wharfe, 72 anni, vive a Bolton con il marito, George, 74 anni. Hanno due figlie, 47 e 42. Racconta che la suocera Edith diceva sempre che se “dall’altra parte” ci fosse stato qualcosa, una volta arrivata ce l’avrebbe comunicato. Morì d’infarto a 68 anni. Dopo i funerali, amici e parenti si riunirono nella sua abitazione, ad un certo punto “andando verso mio marito ho sentito una corrente gelida, un quadro appeso al muro è caduto ai miei piedi”, il chiodo era ancora al suo posto. Il marito, inizialmente scettico rispetto all’argomento, disse sconvolto: “Mia madre!”. “Coincidenza? Pensiamo di no”, osserva Barbara.

La lampada che si è accesa da sola

Sonia Mackett, 64 anni,di Gorleston, nel Norfolk, ha una figlia di 30 anni e uno di 29 anni. “Mio marito Tony, non credeva nella vita dopo la morte, ma ha sempre detto scherzando che se fosse morto prima di me, mi avrebbe fatto sapere se fosse vero”. A Tony fu diagnosticato un tumore al cervello ed era spaventato dalle ombre in camera da letto per cui Sonia comprò una lampada da comodino che lui considerava la sua salvezza. Alcuni mesi dopo la morte di Tony, era sdraiata sul letto e la lampada si accese. Ad alta voce, Barcara disse:”Ok. so cosa stai cercando di dirmi ma sono un po’ spaventata”, non accadde mai più. “Voleva che sapessi che era ancora presente”.

Un raggio di luce da mio figlio

Patricia Copsey, 74 anni, è sposata con Terry, 73 anni. Hanno avuto quattro figli. Diciassette anni fa il terzo figlio di 25 anni, molto depresso, vittima di bullismo a scuola, licenziato dal lavoro, si è suicidato.

“Eravamo molto uniti e avevo fatto tutto il possibile per impedirgli di togliersi la vita. Lo supplicavo e alla fine mi disse che un giorno avrei riacquistato la felicità e che se avesse avuto modo di mettersi in contatto con me dopo la morte lo avrebbe fatto”.

Per Patricia la perdita del figlio fu devastante. Le ceneri, come richiesto dal giovane, furono sparse a Table Mountain in Sud Africa, dove era nato e vissuto fino all’età di 13 anni prima di rientrare nel Regno Unito.

“Dopo tre anni siamo tornati sul posto, la montagna era avvolta da una fitta nebbia e ci era stato consigliato di non salire sulla funivia. Non avevamo viaggiato per 7.000 miglia per vedere il panorama, per cui siamo saliti. Abbiamo camminato per i sentieri, finché abbiamo pensato di essere vicini al posto in cui avevamo sparso le ceneri.

All’improvviso la nebbia si è diradata e un raggio di sole brillante ha illuminato il punto esatto”. “Ci siamo guardati stupiti, e mio figlio ha osservato “se prima non ci credevi, ora devi farlo”. Il sole ha continuato a splendere per un paio di minuti e poi è tornata la nebbia. Da quel momento abbiamo trovato la pace”.

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