Cesare Lanza: “Non spezzare cuori, le persone ne hanno uno solo ma le ossa…”

Cesare Lanza: "Non spezzare cuori, le persone ne hanno uno solo ma le ossa..."
Cesare Lanza: affascinato dalla saggezza di internet

“Non spezzare il cuore alle persone, ne hanno uno solo. Spezzagli le ossa, ne hanno duecentosei…”

cito da Internet, visto il 14 maggio 2014.

Non è una delle tante porcherie che girano sul web: è una delle tante battute intelligenti, create da chissà chi, che arrivano dall’unico vero territorio libero e libertario che esista oggi, ospitando e accogliendo tutto e il contrario e il contrario di tutto, nel nostro mondo un po’ meno infelice di quello di ieri, appestato dalle censure.

Io la leggo così: se c’è di mezzo un sentimento, non spezzare mai il cuore, picchia piuttosto sulle ossa, farai un po’ di male, o molto male, ma non sarà un colpo da kappaò.

Giusto, approvo e concordo. Tutti noi abbiamo assestato e incassato botte da orbi, ma vagamente ricordiamo questi scontri, magari – nel tempo – perfino con un sorriso. Il cuore spezzato, lo è per sempre. In principio fu mia madre: mi tolse (inconsapevolmente, ma l’ho capito tardi, troppi anni dopo) la fiducia nell’indistruttibilità dei sentimenti. Ho recuperato questa fiducia con fatica, e almeno due volte altre due donne hanno attentato al mio cuore.

Ho imparato a soffrire e a farmene una ragione, pensando anche ai cuori che ho spezzato io, senza rendermene conto.

In questi giorni, c’è di mezzo un amico, un personaggio atipico, di qualità e difetti straordinari: ha messo le cose in modo estremo, mors tua vita mea. Ma io non voglio spezzarlo, né posso accettare che mi spezzi lui. Sto cercando – e questo vi consiglio, in circostanze analoghe – di convincerlo a cercare insieme una terza via, di limitarci a qualche osso infranto e di aspettare che il cuore ci venga spezzato, prima o poi, da qualcuno che non ci vuole bene (ammesso che prima, se non ci sono sentimenti, il colpo letale non riusciamo a infliggerglielo noi).

Ps. Pensate a quanti colpi al cuore e alle ossa, senza distinzione, alla cieca, vengono assestati ogni giorno in politica o nel teatro in cui recitano uomini e donne sedotti dal fascino, insulso, della lotta per il potere.

 

 

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