Un recente studio condotto in Giappone offre nuove evidenze sull’importanza del tè verde nella prevenzione del declino cognitivo legato all’età. Da secoli, il tè verde è celebrato per i suoi molteplici benefici per la salute, e ora i ricercatori suggeriscono che potrebbe avere un ruolo cruciale nella riduzione del rischio di demenza. Questo studio, pubblicato su npj Science of Food, ha rilevato che le persone anziane che consumano regolarmente tè verde presentano meno lesioni della sostanza bianca cerebrale, un segno distintivo della demenza.
L’interesse scientifico nei confronti del tè verde deriva dalla sua composizione unica, ricca di antiossidanti e polifenoli, in particolare le catechine. Questi composti sono noti per le loro proprietà neuroprotettive, che includono la capacità di ridurre l’infiammazione e contrastare lo stress ossidativo, due fattori chiave nello sviluppo delle malattie neurodegenerative.
Il nuovo studio ha coinvolto circa 9.000 adulti anziani reclutati dalla Japan Prospective Studies Collaboration for Aging and Dementia. I partecipanti sono stati sottoposti a risonanza magnetica per valutare la presenza di lesioni della sostanza bianca, insieme al volume cerebrale totale e all’ippocampo, una regione del cervello cruciale per la memoria e l’apprendimento. Inoltre, i ricercatori hanno raccolto dati dettagliati sulle abitudini alimentari dei partecipanti, con un focus particolare sul consumo di tè verde e caffè.
Dopo aver analizzato i dati e corretto i fattori confondenti, come età, sesso, abitudini di vita e condizioni mediche, i ricercatori hanno scoperto un chiaro legame tra il consumo regolare di tè verde e una riduzione delle lesioni cerebrali. Al contrario, il consumo di caffè non ha mostrato alcuna associazione significativa con la salute cerebrale.
Gli scienziati attribuiscono gli effetti benefici del tè verde alla presenza di una catechina chiamata EGCG (epigallocatechina gallato). Questo potente antiossidante non solo protegge le cellule cerebrali dai danni causati dai radicali liberi, ma inibisce anche la formazione di aggregati di proteine tossiche, come la beta-amiloide, coinvolte nello sviluppo dell’Alzheimer.
Secondo Steven Allder, neurologo consulente presso Re:Cognition Health, la relazione tra il consumo di tè verde e la riduzione delle lesioni cerebrali è coerente con le proprietà neuroprotettive delle sue catechine. Tuttavia, Allder sottolinea l’importanza di considerare altri fattori, come lo stile di vita e le abitudini alimentari, che potrebbero influenzare i risultati.
Nonostante i risultati promettenti, i ricercatori avvertono che lo studio presenta alcune limitazioni. Essendo uno studio trasversale, non è possibile stabilire un rapporto di causa-effetto diretto tra il consumo di tè verde e la riduzione delle lesioni cerebrali. Inoltre, lo studio non ha approfondito le modalità di preparazione del tè verde, un fattore che potrebbe influenzarne la composizione chimica e, di conseguenza, gli effetti benefici.
Un altro limite è rappresentato dall’esclusione di alcune categorie di partecipanti. Ad esempio, le persone con depressione o portatrici dell’allele APOE e4, un noto fattore di rischio genetico per la demenza, non hanno mostrato gli stessi benefici del tè verde. Gli scienziati ipotizzano che la depressione cronica e l’influenza genetica possano ridurre l’efficacia delle catechine nel proteggere il cervello.
Nonostante le limitazioni, i risultati dello studio rappresentano un passo avanti significativo nella ricerca sulla prevenzione della demenza. Le lesioni della sostanza bianca cerebrale sono strettamente correlate alla demenza vascolare e al morbo di Alzheimer, due delle principali cause di declino cognitivo. Pertanto, ridurre queste lesioni attraverso interventi dietetici semplici come il consumo di tè verde potrebbe avere un impatto positivo sulla salute globale.
Christopher Yi, chirurgo vascolare presso il Memorial Orange Coast Medical Center, evidenzia l’importanza di strategie preventive non invasive per affrontare il crescente peso globale della demenza. Secondo Yi, il tè verde potrebbe diventare uno strumento prezioso per integrare gli esami medici di routine, offrendo un approccio accessibile ed economicamente sostenibile alla prevenzione delle malattie neurodegenerative.
Oltre ai benefici cognitivi, il tè verde offre una serie di vantaggi per la salute generale. Ricco di antiossidanti e polifenoli, il tè verde può contribuire a:
Tuttavia, è importante consumare il tè verde con moderazione. Gli esperti avvertono che un consumo eccessivo, superiore a tre o quattro tazze al giorno, potrebbe causare effetti collaterali indesiderati, come insonnia, disturbi gastrointestinali o, in rari casi, danni al fegato.