La scrittrice sud-coreana Han Kang vince il Premio Nobel 2024 per la Letteratura “per la sua intensa prosa poetica che mette a confronto i traumi storici con la fragilità della vita umana”.
Nata il 27 novembre 1970, Han Kang ha vinto il Man Booker International Prize per la narrativa nel 2016 per The Vegetarian, un romanzo sulla discesa di una donna nella malattia mentale e l’abbandono da parte della sua famiglia, edito in Italia con il titolo La Vegetariana (Adelphi) Tra le altre opere di Han Kang pubblicate nel nostro paese da Adelphi, L’Ora di Greco, Atti Umani (Premio Malaparte nel 2017), Convalescenza.
“Ho potuto parlare al telefono con Han Kang. Sembrava stesse trascorrendo una giornata normale: aveva appena finito di cenare con suo figlio. Non era preparata per questo, ma abbiamo iniziato a discutere dei preparativi per dicembre”.
Queste le parole – secondo quanto riporta il Guardian – del segretario permanente dell’Accademia svedese Mats Malm dopo aver annunciato il vincitore del Nobel della Letteratura 2024 che le sarà consegnato il 10 dicembre. Secondo Anders Olsson, segretario dell’Accademia, Kang “ha una consapevolezza unica delle connessioni tra corpo e anima, vivi e morti e con uno stile sperimentale è diventata innovatrice”.
Uscirà in Italia il 5 novembre ‘Non dico addio’ di Han Kang, vincitrice del Nobel per la Letteratura 2024.
Pubblicato da Adelphi, il suo editore nel nostro Paese, nella traduzione di Lia Iovenitti, è un arduo e doloroso viaggio d’inverno, compiuto dalla protagonista Gyeong-ha verso l’isola di Jeju per dare da bere al pappagallino di un’amica, che è rimasto da solo e rischia di morire.
Senza esitare Gyeong-ha accetta la pressante richiesta dell’amica Inseon, ricoverata in ospedale a Seul, ma a Jeju la accoglie una terribile tempesta di neve e poi un sentiero nel buio dove si perde, cade e si ferisce.
Ma niente riesce a fermarla. Gyeong-ha si rialza e prosegue, perché sa che deve assolutamente raggiungere la casa di Inseon e salvare il pappagallo. Quando arriverà, potrà soltanto seppellirlo, scavando a fatica nella neve e nella terra gelata. Poco dopo, però, lo vedrà di nuovo svolazzare nelle stanze buie e fredde – e insieme a lui comparirà anche l’amica, che aveva lasciato all’ospedale.
Sotto la sua guida, Gyeong-ha compirà un altro viaggio: una discesa agli inferi, questa volta, nella storia della famiglia di Inseon e di uno dei massacri più infami che la Corea abbia mai conosciuto – quello perpetrato, tra la fine del 1948 e i primi mesi del 1949, ai danni di trentamila civili accusati di essere comunisti.
Lirica e implacabilmente precisa, la scrittura di Han Kang segue l’itinerario onirico e memoriale di Gyeong-ha, dove la frontiera tra visibile e invisibile sembra svanir, ma non la realtà atroce della violenza. Apparso nel 2021, Non dico addio in Francia ha ricevuto il Prix Médicis Étranger 2023 e il Prix Émile Guimet 2024 ed è l’ottavo romanzo di Han Kang.
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