Choking game: gioco sessuale mortale tra i giovani americani

Lo chiamano “Space monkey” e “choking game”, ma di giocoso e goliardico ha ben poco. È la nuova pratica in voga tra gli adolescenti americani per “sballarsi” senza fare uso di droghe, anche se le sue conseguenze possono essere altrettanto pericolose. Si tratta di un “finto strangolamento”, che attraverso una pressione sulla carotide blocca l’afflusso di ossigeno al cervello, causando una temporanea perdita dei sensi e – al risveglio – una piacevole euforia.

Secondo gli esperti, però, potrebbe causare danni irreversibili al cervello (soprattutto a quello dei giovanissimi, ancora in via di sviluppo) e, in alcuni casi, addirittura porta alla morte. Si calcola, infatti, che dal 1995 (anno in cui avvenne il primo decesso) al 2007, le probabili morti siano state 82 e abbiano riguardato ragazzini con una media di poco più di 13 anni.

Se in passato il “choking game” era inteso soprattutto come pratica sessuale o autoerotica, associata alla masturbazione (ne morì l’ultimo principe di Condè-Borbone, Luigi Enrico Giuseppe, così come il protagonista di “Kill Bill”, David Carradine, trovato impiccato nella sua stanza d’hotel Thailandia, con una corda intorno al collo e ai genitali), per i teen-ager americani sarebbe invece «la “droga” dei bravi ragazzi», una trasgressione innocua, però, soltanto all’apparenza.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie