I cibi ultra-processati sono sempre più presenti nella nostra dieta quotidiana, ma una nuova ricerca suggerisce il loro impatto negativo sulla salute muscolare e il loro ruolo nell’aumentare il rischio di osteoartrite. Uno studio recente ha evidenziato come il consumo di questi alimenti contribuisca alla formazione di depositi di grasso intramuscolare nelle cosce, un fenomeno che può compromettere la funzionalità muscolare e favorire l’insorgenza di problemi articolari, come l’osteoartrite del ginocchio.
La ricerca, presentata al meeting annuale della Radiological Society of North America (RSNA), ha analizzato le immagini MRI di 666 partecipanti. Nessuno dei soggetti presentava segni di osteoartrite, ma i risultati hanno mostrato un dato allarmante: coloro che seguivano una dieta ricca di alimenti ultra-processati presentavano una maggiore quantità di grasso intramuscolare nella coscia. Questo fenomeno si verificava indipendentemente dall’apporto calorico o dal livello di attività fisica, suggerendo che non basti semplicemente “muoversi di più” per contrastarne gli effetti negativi.
Zehra Akkaya, radiologa presso l’Università di Ankara e autrice dello studio, ha spiegato che il grasso intramuscolare può essere identificato nelle immagini MRI come una sostituzione delle fibre muscolari con strisce di grasso. Questo fenomeno non è solo un segnale di cattiva salute muscolare, ma un potenziale precursore di problemi articolari significativi.
Gli alimenti ultra-processati sono prodotti industriali composti da ingredienti artificiali, tra cui zuccheri aggiunti, grassi idrogenati, conservanti e additivi chimici. Sono progettati per essere economici, gustosi e pratici, ma spesso sacrificano il valore nutrizionale. Esempi comuni includono snack confezionati, bevande zuccherate, cibi fritti, biscotti, dolciumi e carni lavorate.
Secondo i ricercatori, il consumo di questi alimenti favorisce la resistenza all’insulina e l’accumulo di grasso viscerale, che è associato a infiammazioni croniche e diabete. Questi effetti sistemici possono estendersi al tessuto muscolare, sostituendo le fibre muscolari con grasso e indebolendo la capacità dei muscoli di supportare le articolazioni, in particolare quelle del ginocchio.
Il grasso intramuscolare, secondo lo studio, può compromettere significativamente la funzionalità muscolare. I muscoli deboli non sono in grado di proteggere adeguatamente la cartilagine, il tessuto elastico che ammortizza e sostiene le articolazioni. Con il tempo, questa debolezza può accelerare il deterioramento della cartilagine e portare all’osteoartrite.
L’osteoartrite è la forma più comune di artrite e si manifesta con dolore, rigidità e infiammazione cronica delle articolazioni. Solitamente colpisce le persone sopra i 45 anni, ma negli ultimi anni si è osservato un aumento dei casi tra individui più giovani, spesso a causa di abitudini alimentari scorrette e obesità.
Paul Arciero, professore di scienze della salute e fisiologiche, ha osservato che il grasso intramuscolare, insieme ad altri depositi di grasso, può innescare il rilascio di molecole pro-infiammatorie, come citochine e radicali liberi. Questi processi infiammatori aggravano il dolore articolare e accelerano il danno alle articolazioni.
La buona notizia è che il danno muscolare indotto dagli alimenti ultra-processati non è irreversibile. Adottando una dieta equilibrata, è possibile ridurre i depositi di grasso intramuscolare, rafforzare i muscoli e rallentare la progressione dell’osteoartrite. Anche se la cartilagine danneggiata non può essere completamente rigenerata, una dieta corretta può contribuire a prevenire ulteriori deterioramenti.
Un’alimentazione ricca di cibi freschi, come frutta, verdura, proteine magre e grassi sani, è fondamentale per supportare la salute muscolare e articolare. Ridurre il consumo di zuccheri aggiunti, grassi trans e alimenti ultra-processati è il primo passo per migliorare il proprio stato di salute generale.
Oltre all’alimentazione, ci sono altri fattori che possono aumentare il rischio di osteoartrite. Tra questi, l’obesità è uno dei principali. Il peso corporeo in eccesso esercita una pressione maggiore sulle articolazioni, accelerandone il deterioramento. Anche uno stile di vita sedentario, l’inattività fisica e l’uso ripetitivo delle articolazioni possono contribuire all’insorgenza della malattia.
Nelle donne, la menopausa rappresenta un ulteriore fattore di rischio, a causa dei cambiamenti ormonali che influenzano la densità ossea e la forza muscolare. È quindi essenziale adottare uno stile di vita attivo e una dieta bilanciata per ridurre al minimo questi rischi.
Se si sospetta di essere a rischio di osteoartrite, esistono diverse tecniche per diagnosticare la presenza di grasso intramuscolare. Oltre agli esami specialistici come le scansioni MRI, misurazioni più accessibili, come la circonferenza della coscia e l’analisi dell’impedenza bioelettrica (BIA), possono fornire indicazioni utili.
Tuttavia, prevenire è sempre meglio che curare. Una dieta sana e un regolare esercizio fisico rimangono le strategie più efficaci per mantenere i muscoli forti e le articolazioni in salute. L’obiettivo non è solo evitare gli alimenti ultra-processati, ma adottare abitudini che promuovano il benessere generale.