Gli occhi, spesso definiti la “finestra sull’anima”, si stanno rivelando una straordinaria risorsa per osservare la salute del corpo umano. Secondo recenti scoperte scientifiche, l’analisi della retina potrebbe fornire informazioni cruciali per prevedere il rischio di ictus in modo meno invasivo rispetto ai metodi tradizionali. Attraverso una sorta di “impronta digitale” vascolare, i medici potrebbero identificare i primi segnali di problemi vascolari, migliorando la prevenzione e la diagnosi precoce.
Un team di ricercatori ha pubblicato uno studio sulla rivista Heart, rivelando che l’analisi dei vasi sanguigni della retina potrebbe aiutare a determinare il rischio di ictus di una persona. La retina, una struttura altamente sensibile situata nella parte posteriore dell’occhio, è un’estensione del cervello ed è attraversata da una rete intricata di vasi sanguigni. Essendo facilmente osservabile attraverso esami non invasivi, la retina fornisce un accesso unico alla salute vascolare.
Lo studio ha analizzato le immagini del fondo oculare di oltre 45.000 partecipanti appartenenti alla U.K. Biobank, un vasto database che raccoglie dati sanitari e genetici. I ricercatori hanno identificato 118 indicatori vascolari retinici, 29 dei quali sono stati direttamente associati al rischio di ictus. Questi indicatori rappresentano una sorta di “impronta digitale” vascolare che potrebbe essere utilizzata per valutare la probabilità di un evento cerebrovascolare futuro.
Tra i 29 parametri individuati, molti riguardano la densità, la calibro e la complessità dei vasi sanguigni nella retina. Ogni variazione di questi indicatori è stata correlata a un aumento del rischio di ictus tra il 10% e il 19%. Ad esempio, modifiche nella densità dei vasi sono risultate particolarmente significative, suggerendo che la salute dei vasi retinici riflette lo stato generale del sistema vascolare.
Queste osservazioni sono importanti perché la retina è uno dei pochi luoghi nel corpo umano dove i vasi sanguigni possono essere osservati direttamente. Le alterazioni nella loro struttura possono indicare condizioni sistemiche come ipertensione, diabete e aterosclerosi, tutte associate a un maggiore rischio di ictus.
I metodi tradizionali per valutare il rischio di ictus includono esami del sangue, imaging avanzato come TAC e risonanze magnetiche, e analisi dei fattori di rischio clinici. Tuttavia, queste procedure sono spesso costose, invasive e non sempre accessibili, specialmente in contesti a basso reddito o in regioni con limitate risorse sanitarie.
L’analisi della retina, invece, rappresenta un’alternativa promettente. Utilizzando strumenti comunemente disponibili durante gli esami oculistici di routine, come l’oftalmoscopio o la fotografia del fondo oculare, i medici potrebbero identificare i pazienti a rischio senza la necessità di procedure invasive. Questo approccio potrebbe anche essere integrato nei programmi di assistenza primaria, rendendo lo screening più ampio e accessibile.
Secondo il professor Mingguang He, autore principale dello studio e direttore del Research Centre for SHARP Vision presso la Hong Kong Polytechnic University, questa metodologia ha il potenziale per trasformare la pratica clinica. “La natura non invasiva dell’analisi della retina apre la strada a uno screening del rischio di ictus più facile e accessibile, soprattutto in contesti di assistenza primaria”, ha dichiarato.
La relazione tra la salute della retina e il rischio di ictus non è sorprendente per gli esperti. Come ha spiegato il dottor Alexander Solomon, neuro-oftalmologo del Pacific Neuroscience Institute, la retina è un’estensione diretta del cervello, composta da cellule nervose sensibili alla luce. Questo legame rende la retina una finestra unica per osservare i cambiamenti vascolari e neurologici.
Le alterazioni nei vasi retinici sono già note per essere correlate a condizioni come diabete e ipertensione, entrambe fattori di rischio per l’ictus. Tuttavia, la novità dello studio sta nell’identificazione di parametri specifici che possono essere misurati quantitativamente, consentendo ai medici di fornire una valutazione più accurata e personalizzata.
L’ictus è una delle principali cause di morte e disabilità a livello globale, con milioni di persone colpite ogni anno. Molti dei fattori di rischio, come l’ipertensione e il diabete, sono modificabili attraverso cambiamenti nello stile di vita e trattamenti medici. Tuttavia, la diagnosi precoce è essenziale per prevenire gli eventi cerebrovascolari più gravi.
L’uso dell’analisi retinica come strumento di screening potrebbe rappresentare un significativo passo avanti nella medicina preventiva. Offrendo un metodo semplice, non invasivo e a basso costo, i medici potrebbero identificare i pazienti a rischio e intervenire tempestivamente per ridurre la probabilità di ictus. Questo approccio potrebbe anche migliorare l’equità sanitaria, garantendo un accesso più ampio agli strumenti diagnostici.
Il team di ricercatori ha espresso l’intenzione di estendere l’applicazione di questo metodo ad altre condizioni mediche, come le malattie cardiache e la demenza. La capacità di osservare la salute vascolare attraverso l’occhio potrebbe fornire nuove intuizioni anche su altre malattie croniche, ampliando ulteriormente le possibilità della medicina preventiva.
Allo stesso tempo, sarà necessario sviluppare strumenti diagnostici più avanzati e accessibili per analizzare l’impronta digitale vascolare della retina. Collaborazioni interdisciplinari tra oftalmologi, neurologi e ingegneri potrebbero accelerare il progresso in questo campo, migliorando la precisione e l’implementazione pratica delle scoperte.