Cosa accadrebbe se ti rivelassero la data della tua morte?

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Cosa accadrebbe se ti rivelassero la data della tua morte?

ROMA – La morte è una circostanza inevitabile e chiunque ne è consapevole ma secondo alcuni psicologi, questa scomoda verità è costantemente in agguato in un angolo della mente e alla fine guida tutto ciò che facciamo, [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] dalla scelta di andare in chiesa, mangiare verdure e andare in palestra, scrivere libri e creare aziende.

Per le persone sane, l’influenza del pensiero della morte è a livello subconscio. “La maggior parte delle volte, trascorriamo le giornate senza pensarci”, afferma Chris Feudtner, pediatra al Children’s Hospital di Philadelphia e all’University of Philadelphia.

Ma cosa accadrebbe se improvvisamente venisse rivelata la data e le modalità del decesso di ciascuno? E’ ovviamente impossibile, ma un’attenta valutazione di questo ipotetico scenario può far luce sulle motivazioni come individui e società e indicare come meglio trascorrere il limitato tempo a disposizione sulla Terra, scrive la Bbc.

Se tutti improvvisamente conoscessero la data e la modalità della loro scomparsa, la società potrebbe, e probabilmente lo sarebbe, diventare più razzista, xenofoba, violenta, guerrafondaia, autolesionista e dannosa per l’ambiente di quanto non sia già.

I ricercatori tuttavia sperano che diventando consapevoli degli effetti negativi scatenati dall’ansia della morte, l’uomo potrebbe essere in grado di contrastarli e citano come esempio i monaci buddisti in Corea del Sud, che rispetto alla morte hanno un atteggiamento diverso.

Gli scienziati hanno esaminato uno stile di pensiero definito “riflessione sulla morte” e scoperto che chiedere alle persone di riflettere sulla morte in modo generale, astratto, e di pensare esattamente anche come moriranno e quale impatto avrà la scomparsa sulle famiglie, suscita reazioni altruiste, più aperte a riflettere sul ruolo degli eventi positivi e negativi nel plasmare la loro vita.

Alla luce di questi risultati, l’apprendimento della data di morte potrebbe indurre a concentrarsi maggiormente sugli obiettivi di vita e sui legami sociali, “aumentare la percezione del valore della vita e sviluppare la sensazione che “siamo tutti sulla stessa barca promuovendo tolleranza e compassione e riducendo al minimo le risposte difensive”, afferma Eva Jonas, docente di psicologia all’Università di Salisburgo.

Ma conoscere la data della morte in molte persone può scatenare un senso di inutilità e spingerle a rinunciare a uno stile di vita sano. “Non preoccuparsi di mangiare cibo biologico, bere  regolarmente Coca invece di Diet Coke e forse provare qualche droga”, dice Caitlin Doughty, impresario funebre e fondatrice dell’Order of the Good Death, collettivo di accettazione della morte.

“La civiltà umana si è sviluppata attorno alla morte e all’idea di morte”, sostiene la Doughty. “Penso che conoscere la data e la modalità del decesso pregiudicherebbe totalmente il nostro sistema di vita”.

 

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