Il covid ha modificato le modalità con cui gli italiani si approcciano al volontariato

Secondo l’ultimo censimento Istat, il covid ha modificato le modalità con cui gli italiani si approcciano al volontariato. Ad aver cambiato il volto delle oltre 363.000 organizzazioni italiane, analizzate in base ad alcuni focus tematici, è la pandemia. Nel 2021 le istituzioni non profit italiane hanno rilevato un significativo calo del numero dei volontari, ma hanno costruito reti significative con diversi soggetti e utilizzato tecnologie digitali, anche se si tratta perlopiù della connessione internet. Sono questi i principali trend emersi dall’ultimo Censimento permanente delle Istituzioni non profit e realizzato da Istat fra marzo e novembre 2022.

Secondo l’Istituto nazionale di statistica, a disincentivare l’impegno dei volontari in Italia è stata soprattutto la pandemia: nel 2021 i volontari attivi nel 72% delle istituzioni non profit italiane erano 4,661 milioni di volontari, il 15% in meno rispetto al 2015. Per fermare questa emorragia, fondamentale potrebbe essere il ruolo del volontariato di impresa. Ma di cosa si tratta? L’azienda mette a disposizione della comunità o di una causa benefica tempo e risorse, invitando i dipendenti a svolgere un’attività con un impatto positivo sulla collettività o sull’ambiente in orario lavorativo.

Nel nostro Paese sono circa 4.000 le aziende che hanno già intrapreso attività di volontariato ma molte altre sono interessate a questo tipo di progetti, che – oltre ad avere vantaggi esterni legati sia alle ricadute positive sul territorio, che a quelle per la stessa azienda, in termini di immagine – hanno importanti vantaggi interni per il benessere dei dipendenti.

Tra le aziende italiane più virtuose in termini di volontariato aziendale c’è sicuramente Enel che dal 2019 al 2023 ha realizzato oltre 180 progetti, coinvolgendo 1.800 dipendenti – volontari. I progetti, divisi per area di intervento – sociale, ambientale e di competenza – mirano a: dare supporto a chi versa in disagio economico, abitativo, fisico ma anche alla lotta all’abbandono scolastico e alla tutela dell’ambiente urbano ed extra urbano. Sono state ben 19 le città che, da nord a sud Italia, hanno visto l’intervento dei volontari. Insieme alla capillarità, un elemento distintivo del programma è lo scambio e la collaborazione con gli enti del Terzo Settore nel dare vita a progetti che rispondono in maniera specifica alle esigenze del territorio.

Numeri, questi, che portano con sé l’impegno e la volontà a servizio delle persone più fragili o dei propri territori, in prima linea per campagne come quella contro la solitudine, la povertà alimentare ed educativa, senza tralasciare quella per il clima e per l’ambiente. Elemento di novità di quest’anno appena trascorso è stato la sinergia tra l’azienda e la sua Onlus, grazie alla collaborazione con alcune organizzazioni del Terzo Settore sostenute da Enel Cuore. Per citare qualche iniziativa, con Caritas diocesana di Roma i volontari Enel hanno servito pasti caldi alla mensa di Ostia “Gabriele Castiglion”, hanno trascorso il loro tempo “Insieme agli anziani di Santa Giacinta” e hanno partecipato al progetto “La porta è sempre aperta”, a sostegno delle attività di accoglienza di persone disagiate.

A Roma e Milano sono scesi in campo con “In farmacia per i bambini” insieme a Fondazione Arché e Fondazione Rava: un progetto nato dieci anni fa, che coinvolge più di mille farmacie a livello nazionale per raccogliere farmaci da banco da destinare a bambini e famiglie in povertà assoluta. A Milano, in collaborazione con Associazione Quartieri Tranquilli, è proseguito il progetto “Illuminiamo le tavole”, per la consegna di borse alimentari (con le auto elettriche), alle famiglie in difficoltà economica sostenute da Fondazione Arché.

Per il 2024 il programma di Enel crescerà ulteriormente: in primo luogo, sarà rafforzato il volontariato di competenza valorizzando l’impegno con cui i dipendenti mettono le proprie capacità professionali al servizio della comunità. In relazione alle attività di volontariato per l’ambiente, saranno introdotte anche iniziative volte alla tutela del patrimonio artistico e culturale nazionale, un volano importante per l’economia italiana.

Riprenderanno le giornate svolte in collaborazione con Fondazioni, Onlus e Associazioni già sostenute dal Gruppo: “Varcare la soglia” insieme a Fondazione L’Albero della Vita, e le già menzionate “Un pasto Caldo alla mensa di Ostia Gabriele Castiglion” e “Insieme agli anziani di Santa Giacinta” con Caritas di Roma.

Tra le novità di quest’anno, il programma “Ortofrutteto solidale” a Iglesias, in sinergia con AzzeroCO2, costituisce un progetto di integrazione sociale e ambientale in grado di tutelare la biodiversità e unire competenze e valori per generare un progresso umano, ambientale e civico. Prevede la partecipazione dei volontari per la piantumazione simbolica di alcune piante di ulivo e un laboratorio sulla coltivazione di erbe aromatiche collaborando con gli ospiti di Casa Emmaus, cooperativa che da anni supporta le persone che affrontano problemi psichiatrici, dipendenze patologiche, e gravi povertà.

 

 

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Silvia Di Pasquale